CUDE: la piattaforma per la mobilità delle persone disabili
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Si allunga la lista dei comuni italiani che stanno procedendo all’adesione della piattaforma CUDE, soluzione innovativa per facilitare la mobilità delle persone disabili nei Comuni differenti da quello di residenza. Il Contrassegno Unificato Disabili Europeo viene così legato ad un database nazionale che faciliterà e ottimizzerà il lavoro di amministrazioni comunali, polizia locale e disabili, abbattendo definitivamente le tortuose le barriere burocratiche.
L’iniziativa è stata introdotta dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili con il decreto del 5 luglio 2021, in attuazione della Legge 145/2018, con lo scopo di cambiare le logiche del vecchio sistema legate al contrassegno cartaceo che necessita di essere esposto, per la sosta nei parcheggi riservati ed il passaggio nelle Ztl, e comunicato ai diversi comuni, via telefono o mail, qualora ci si sposta dalla propria città di residenza.
Cos’è il CUDE
Avviata in via sperimentale solo per alcuni comuni nel 2022, oggi sono circa 300 le città italiane che hanno aderito al sistema. A sponsorizzare la piattaforma dopo una partenza lenta è stato direttamente l’ANCI sollecitato dal Ministero di riferimento ed il Ministro per le disabilità.Il nuovo sistema ha previsto la creazione di una piattaforma unica nazionale realizzata dal CED Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso la quale ogni cittadino disabile, in possesso del CUDE rilasciato dal proprio comune aderente all’iniziativa, potrà spostarsi con la propria auto senza dover richiedere alcun tipo di autorizzazione per il transito nelle zone a traffico limitato o per i parcheggi adibiti alla sosta dei disabili.
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Ottenuto il CUDE, previa richiesta, verrà consegnato un microchip che potrà essere inserito all’interno del vecchio contrassegno, in modo da velocizzare la raccolta dei dati nel Registro Pubblico CUDE che potranno essere consultati da comuni e Comandi di Polizia Locale. In questa maniera, oltre ad una riduzione dell’uso improprio e d il contrasto delle contraffazioni dei pass disabili, aumenta la sinergia tra gli enti ed i cittadini, si velocizzano i controlli, potendoli fare in tempo reale, e si abbattono le barriere burocratiche.
Ovviamente più la piattaforma verrà adottata sul territorio, e maggiori saranno le possibilità di creare un sistema digitalizzato in grado di agevolare la mobilità ed i controlli. I comuni che intendono aderire al progetto, in seguito all’approvazione della delibera di giunta, potranno seguire le indicazioni ed i manuali operativi presenti sul Portale dell’Automobilista.
Come ottenere il CUDE
L’editoriale
Per ottenere il CUDE è necessario presentare al proprio comune di residenza un modulo dove inserire la targa della macchina che si intente utilizzare di consueto per gli spostamenti e, al massimo, una seconda targa. Il comune procederà così ad inserire tutti i dati nell’apposita piattaforma che genererà un codice alfanumerico da consegnare al richiedente, con il quale lo stesso potrà accedere autonomamente alla piattaforma tramite il Portale dell’Automobilista o l’app iPatente attraverso autenticazione Spid o Cie. Al comune rimarrà il compito di gestire il rinnovo, la sospensione e la revoca del CUDE.
In questa maniera, il titolare del contrassegno CUDE potrà amministrare il contrassegno come meglio crede. Da ricordare che nel caso in cui si utilizzi la seconda macchina sul portale, bisognerà segnalare il cambio tramite la piattaforma. Aspetto importante per non incorrere in sanzioni di alcun genere. I controlli della Polizia Locale potranno essere effettuati tramite la verifica della targa entrando direttamente nell’area prevista sulla piattaforma, con la funzionalità “visura”.
In ogni caso, il primo step è assicurarsi che il proprio comune abbia aderito alla piattaforma CUDE e successivamente richiedere le informazioni necessarie per poter svolgere la pratica. Da ricordare che il CUDE è valido solo per i comuni registrati sulla piattaforma, per cui se si circola in un comune che prevede ancora la modalità di comunicazione preventiva della targa, bisognerà affidarsi a tale iter.
Funzionamento del CUDE
Il richiedente presenta la domanda di adesione al Comune, che è titolare del rilascio del CUDE e gestisce i dati personali del richiedente. L’art. 4 del decreto individua le attività dell’Ufficio comunale. I singoli Comuni possono eventualmente fare riferimento a un ente dedicato a supporto dell’erogazione dei servizi collegati alla piattaforma. In particolare, il Comune/ente delegato dal Comune:
• inserisce i dati sulla Piattaforma in seguito a richiesta del titolare del contrassegno
• consegna al titolare del contrassegno il Codice Univoco per l’accesso alla piattaforma
• gestisce il rinnovo, la sospensione e la revoca sulla piattaforma 2 L’accesso alla piattaforma degli operatori comunali o enti delegati dai Comuni è regolato in base a profili autorizzativi diversi.
Solo un numero limitato di operatori è autorizzato tramite matricole associate a profili di autorizzazione nominali Nella Piattaforma i Comuni /Enti delegati dai Comuni hanno a disposizione diverse funzioni:
∙ Registrazione dati Cude: Data di rilascio e scadenza del Cude, una o due targhe con ordine di priorità. Per ciascun contrassegno la piattaforma genera un Codice Univoco e un identificativo progressivo (N° iscrizione al registro);
∙ Ricerca, Visualizzazione dettaglio, Aggiornamento dati, Rinnovo, Revoca, Sospensione, Attivazione targa, Rigenerazione Codice Univoco, Verifica targa, Lista Movimenti contrassegno, Lista Movimenti Targa.