Calabria, il settore ortofrutticolo aumenta del 30% le esportazioni
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Il settore agroalimentare italiano rappresenta da sempre uno dei fattori maggiormente impattanti nell’economia del nostro Paese, con le innumerevoli eccellenze che contraddistinguono il territorio da nord a sud della Penisola, grazie a un alto livello di qualità e processi innovativi.
In questo contesto, la filiera italiana è in grado di realizzare prodotti unici nel proprio genere che contribuiscono a esaltare e diffondere il Made in Italy non solo entro in confini nazionali ma anche e soprattutto sui mercati esteri, con i Paesi di ogni angolo del Mondo che sono da sempre interessati alle nostre produzioni, alla luce anche di una rilevante passione da parte dei consumatori stranieri per le nostre prelibatezze, sia a livello di materie prime che per quanto concerne i prodotti finiti.
Tra le Regioni che stanno registrando le migliori performance in questo senso, troviamo certamente la Calabria che, di recente, ha evidenziato una crescita del 30% delle esportazioni relative al settore ortofrutticolo.
Vediamo in dettaglio i dati.
La crescita delle esportazioni calabresi
Come sottolineato dall’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, il settore ortofrutticolo della Calabria sta vivendo un periodo molto positivo, con una crescita delle esportazioni del 30%, divenendo un comparto sempre più importante nel contesto nazionale, e seguendo un trend che già era stato rilevato nel 2022.
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La Regione calabrese, malgrado il caroprezzi dovuto agli alti livelli di inflazione conseguenti prima all’avvento della pandemia da Covid19 e poi dallo scoppio della guerra in Ucraina, ha fatto infatti registrare un incremento dei fatturati per gli agricoltori, arrivando quasi al miliardo di euro.
In questo contesto, oltre ai prodotti ortofrutticoli, ottime performance per le esportazioni sono state portate dal settore dei liquori e degli amari, con le eccellenze che sono rappresentate dall’Amaro del Capo e dagli altri prodotti del gruppo Caffo, così come dalle produzioni olearia, un altro comparto in continua espansione, grazie alla qualità delle olive e degli olii calabresi, sempre più apprezzati in Italia così come all’estero.I dati dell’export calabrese, come dichiarato sempre da Gallo, però non esprimono pienamente le potenzialità del settore regionale che può crescere ulteriormente, grazie alla presenza e alla programmazione di piani di sviluppo messi in piedi sia a livello nazionale che europeo, con l’obiettivo di supportare gli agricoltori locali, anche e soprattutto in ottica di sostenibilità ambientale.
Il settore agricolo calabrese: il report CREA
Prendendo gli ultimi dati pubblicati dal report CREA “Annuario dell’agricoltura Italiana 2022”, vediamo adesso quali sono i prodotti agricoli che meglio rappresentano il settore agroalimentare calabrese.Partendo dai dati a livello nazionale, il comparto rappresenta quasi il 4%, precisamente il 3,63%, della produzione nazionale, pari a oltre 2,56 miliardi di euro, collocandosi al decimo posto della classifica regionale che vede la Lombardia in cima, seguita da Emilia Romagna e Veneto.
A livello di produzioni, la quota maggioritaria è rappresentata dalle Patate e dagli ortaggi, oltre 727 milioni di euro, seguita da quella relativa agli agrumi, 372 milioni di euro. Terzo gradino del podio è invece occupato dalla Frutta in generale (113 milioni di euro), seguita dai prodotti vitivinicoli con oltre 104 milioni di euro.
Nel settore ortofrutticolo, troviamo anche le coltivazioni erbacee come i cereali, con 83,5 milioni di euro, foraggere, 25,3 milioni, e legumi secchi, 6,1 milioni di euro. Fiori e piante da vaso registrano invece fatturati per 4,8 milioni.
Per quanto riguarda il settore zootecnico, dei 307 milioni di euro la fetta più consistente è quella relativa agli allevamenti per la produzione di carne, con oltre 200 milioni di euro, seguita da Latte, circa 70 milioni di euro, e uova, 45 milioni di euro.Infine, la produzione di beni e servizi per l’agricoltura ha raggiunto quota 2,48 miliardi di euro, mentre il settore agrituristico circa 157 milioni di euro.