Export ortofrutta, record per l’Italia nel 2023
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Il settore agroalimentare italiano rappresenta da sempre una delle eccellenze produttive nostrane che grazie a un’offerta praticamente infinita di prodotti e la presenza di imprenditori e aziende locali dislocate su tutto il territorio della Penisola hanno contribuito a rendere il Made In Italy un sinonimo di altissima qualità, passione e innovazione.
In questo contesto, il comparto dell’ortofrutta ricopre un ruolo da protagonista, con ogni zona dell’Italia che può vantare colture uniche nel proprio genere apprezzate non solo dai consumatori italiani ma anche esteri, sempre alla ricerca di materie prime genuine con le quali preparare pietanze gustose e saporite, tipiche anche della salutare dieta mediterranea.Non è un caso quindi che il trend economico sia sempre in costante crescita e sviluppo, come sottolineato dalla recenti statistiche dell’ISTAT relative alle esportazioni di frutta e verdura nel Mondo dell’anno 2023.
I dati dell’export ortofrutta italiano
Come appena accennato, l’ISTAT certifica ancora una volta l’eccellenza del settore ortofrutticolo italiano che non riguarda unicamente le variabili economiche nazionali, ma anche e soprattutto le esportazioni verso i Paesi esteri.Secondo i dati a disposizione, infatti, nel 2023 l’export ortofrutta ha raggiunto un valore pari a oltre 5,7 miliardi di euro, sulla falsa riga di quanto ottenuto nel 2022, quando si arrivò a 5,3 miliardi di euro, ma con una crescita percentuale del +9,1% con le tonnellate di frutta e verdura vendute all’estero che rimangono stabili nel confronto tra i due anni, con un calo nel 2023 di meno di un punto percentuale.
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Come sottolineato dal Presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, il comparto, malgrado la salita dei prezzi dovuta agli alti livelli di inflazione, ha avuto ottime performance sui mercati internazionali con le famiglie europee che pur avendo vissuto un calo nel potere d’acquisto non hanno rinunciato a queste materie prime.
Nello specifico le esportazioni che hanno ottenuto i risultati migliori sono quelle relative ai tuberi, ortaggi e legumi con un +8,7% per quel che concerne le quantità e un +18,7% per il valore, seguiti dagli agrumi, rispettivamente con un +19,3% in valore e +9,9% in quantità. Situazione contrastante invece per il settore pere e frutta estiva che, pur avendo ridotto le quantità esportate del 7%, dimostra una grande crescita di valore esportato, pari a oltre 3 miliardi di euro, con un +6,1% rispetto al 2022.
Se da una parte la frutta secca vive un momento di decrescita, con un -13,3% di valore esportato, dall’altra la frutta tropicale è in grande spolvero con un trend positivo del 20% sia per valore che quantità.
La classifica della frutta ma più esportata vede a livello singolo in prima posizione le mele, seguita dall’uva da tavola, che riduce la quantità ma aumenta enormemente il valore. Terza posizione per i kiwi, di cui l’Italia è il secondo produttore mondiale dietro alla Cina.Tra le Regioni italiane che si sono contraddiste positivamente in questo senso, troviamo certamente la Calabria, come abbiamo avuto modo di parlarne in questo articolo.
Le importazioni di ortofrutta nel 2023
L’editoriale
Se è vero che le esportazioni sono aumentate, è altrettanto vero che anche le importazioni di frutta e verdura sono in crescita nel 2023, impattando negativamente sulla bilancia commerciale, con il saldo che si riduce a 543 milioni di euro e un calo pari a 29,7% rispetto al 2022.
In particolare, la maggiore preoccupazione deriva dalla quantità, che nel 2022 era vicina alle 700 tonnellate in più rispetto alle esportazioni, mentre nel 2023 il divario è stato pari al record di oltre 500 mila tonnellate.Tra le materie prime del settore importate maggiormente troviamo i tuberi, gli ortaggi e i legumi, ma anche la frutta fresca, con +20% sia in valore che in quantità a causa delle difficoltà del mercato locale conseguenti al clima poco favorevole nell’anno concluso. Cresce molto anche l’import di frutta secca e di frutta tropicale.