Ceramiche e sapori di Deruta: viaggio tra arte e tradizione culinaria
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Deruta è un piccolo comune italiano umbro noto in tutto il mondo per l’inconfondibile bellezza delle sue ceramiche decorate a mano, elementi caratteristici della città. Ma l’incanto di Deruta va ben oltre la tale produzione, poiché la storia artistica di questo paese si fonde con quella culinaria in un viaggio che abbraccia artigianato e gastronomia.
Storia delle ceramiche di Deruta
Secondo le fonti, la città di Deruta vede i suoi primi insediamenti al 40 a.C. in seguito all’arrivo dei vicini perugini in fuga da un incendio che aveva colpito la più nota città. Più certe sono le notizie riguardo la produzione di ceramiche che già nel Medioevo avevano caratterizzato e reso celebre la città. Le prime testimonianze risalgono al 1270, mentre sono stati rinvenuti documenti inerenti al commercio al dettaglio datati 1290 insieme ad altri reperti. Nel corso del XIV secolo, Deruta è già un vivace crocevia per gli artigiani vasai che iniziano a produrre non solo vasi decorati, ma anche stoviglie e vasellame vario destinato all’uso quotidiano. L’uso distintivo di colori come il manganese e il verde ramina caratterizza le creazioni derutesi, conferendo loro un’eleganza senza tempo e una firma distintiva nel mondo della ceramica. Più tardi verranno introdotti anche altri colori, principalmente il blu, l’arancio e il giallo.
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Deruta diviene sempre più nota per la sua produzione ceramica, culminando in un periodo di grande prosperità tra il XV e il XVI secolo, durante il Rinascimento italiano. In questo periodo d’oro, i ceramisti derutesi trovano ispirazione nelle opere d’arte classiche e nelle tradizioni locali, creando motivi decorativi che spaziano dalla natura alle favole mitologiche. L’introduzione della tecnica del lustro aggiunge poi una nuova dimensione alla ceramica di Deruta, conferendo alle creazioni un’aura dorata e sofisticata.
Nel corso del XVII secolo si assiste a un cambiamento nei gusti artistici. Raffaello è uno dei maggiori artisti ed il suo stile si rifà ai motivi pittorici della Domus Aurea, il maestoso palazzo di Nerone a Roma. Tale stile verrà ricordato come “grottesco” in riferimento alle grotte della Domus. Ben presto subentrano nuovi motivi decorativi provenienti dall’olanda. A prendere piede sarà lo stile calligrafo, caratterizzato da decorazioni in sfumature monocromatiche di azzurro o verde.Oggi, le antiche fornaci di Deruta, scoperte durante lavori di scavo nel 2008, testimoniano la lunga storia e l’eredità culturale della ceramica derutese. Nel “Museo della Ceramica” di Deruta, direttamente collegato all’area archeologica delle fornaci, i curiosi possono immergersi in un viaggio unico attraverso la storia e la produzione della ceramica, scoprendo i segreti dell’antico artigianato e ammirando le opere d’arte che hanno reso Deruta famosa in tutto il mondo.
La cucina di Deruta
Tra le specialità che possono essere gustate a Deruta troviamo il tartufo, elemento che riesce a contraddistinguere sia i primi piatti che secondi. Il tartufo umbro è uno dei tesori gastronomici più pregiati della regione e dell’Italia nel suo complesso. La stagione del tartufo va da ottobre a dicembre per il tartufo nero pregiato e da settembre a dicembre per il tartufo bianco, e durante questo periodo vi è l’opportunità di poterlo assaporare in diverse preparazioni culinarie.Per quanto riguarda i primi piatti, gli strangozzi, detti anche umbricelli, sono un formato di pasta tipico del territorio. Simili a degli spaghettoni irregolari, fatti con farina di grano tenere e acqua, sono perfetti per sughi di vario genere per la loro capacità di trattenere il condimento. Ottimi con ragù di cacciagione sia rosso che bianco, funghi o tartufo.
Gran parte della gastronomia del territorio comprende poi i salumi e affettati. Spiccano il capocollo, la coppa, il guanciale, i fegatini, la porchetta e le salsicce. Rimanendo nell’ambito, i secondi a base di carne sono tra i più comuni, dalle classiche bistecche alla brace fino ai più elaborati spezzatini. Non mancano piatti di selvaggina, in special modo cinghiale, coniglio e piccione.
Tra i piatti tipici da non perdere vi è il “Cannibale”, una prelibatezza a base di carne di maiale marinata e cotta con ginepro. Un’altra delizia da assaporare è la “pasta dei birbanti”, una pasta corta e semplice, preparata solo con acqua e farina, che racconta la semplicità e l’autenticità della cucina contadina umbra. Immancabile anche la torta al testo farcita con salumi e verdure, e la coratella d’agnello di Ripabianca. Tra i dolci più rinomati vi sono la torta di Pasqua al formaggio, realizzata con una squisita combinazione di parmigiano, pecorino romano e groviera, oltre al Torciglione, un dolce dal cuore di mandorle, che si distingue per la sua forma a spirale e il suo irresistibile profumo.
L’editoriale
Le ceramiche di Deruta come parte dell’esperienza culinaria
L’arte della ceramica di Deruta si sposa perfettamente al mondo alimentare locale, creando un connubio armonioso tra estetica e gusto. Le ceramiche derutesi fungono infatti da cornice ideale per esaltare i sapori e i colori dei piatti tradizionali umbri. Ogni portata trova la sua espressione migliore su piatti e ciotole finemente decorati, che aggiungono un tocco di eleganza e raffinatezza alla tavola.
Nella cucina umbra, la ceramica di Deruta è protagonista sin dalla fase di preparazione dei piatti. Le terrine, le ciotole e le teglie in ceramica vengono utilizzate per mescolare, marinare e cuocere gli ingredienti, offrendo una superficie sicura e resistente che mantiene intatti i sapori e le proprietà nutritive dei cibi. Inoltre, le ceramiche di Deruta si adattano perfettamente alla cottura essendo resisti alle alte temperature, oltre alla capacità di distribuire uniformemente il calore.
Ma l’utilizzo delle ceramiche non si limita alla sola fase di preparazione dei piatti. Queste opere d’arte trovano la loro massima espressione anche nella presentazione dei cibi, aggiungendo un tocco di classe e originalità alla tavola.