Economia circolare: l’innovazione dei dischi riciclati
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La sostenibilità ambientale rappresenta ormai da anni il tema centrale a livello globale, con la salvaguardia del Pianeta che è divenuta una delle principali priorità dei governi di ogni Paese, che attraverso strategie e agende politiche mirate puntano a ridurre l’impatto sugli ecosistemi e il contrasto dei cambiamenti climatici.
Un’evidenza che è presente in ogni settore, con le aziende che si stanno impegnando fortemente per riconvertire i propri processi e per sviluppare nuove metodologie, prodotti e servizi in linea con questa esigenza ecologica che, alla luce di ciò che avviene quotidianamente, non è più rimandabile.
In questo contesto, anche il comparto musicale sta facendo la sua parte con alcune iniziative dedicate all’economia circolare che puntano alla sostenibilità, come la realizzazione di dischi riciclati.
Vediamo di cosa si tratta.
EvoVnyl e i dischi plastic free
In una società come in cui viviamo in cui la musica è ormai offerta e ascoltata “liquida”, ovvero attraverso i vari formati digitali e in streaming che non necessitano dell’elemento rigido, come il cd e tornando ancora più indietro la musicassetta, un settore come quello del vinile riesce ancora a catturare l’interesse e l’amore degli appassionati, come testimoniato dalla crescita di questa nicchia di mercato negli ultimi anni.
E’ qui che entra in gioco l’economia circolare con l’iniziativa green da parte di una start up britannica che ha deciso di rivoluzionare la produzione applicando una metodologia sostenibile in grado davvero di ridurre l’impatto ambientale. Evolution Music, questo il suo nome, consapevole che la realizzazione di un vinile in modo tradizionale necessita dell’uso della plastica, ha deciso di utilizzare scarti agricoli in sostituzione del PVC. In particolare, vengono impiegati materiali derivanti dalla canna da zucchero, che oltre chiaramente a ridurre l’uso della dannosa plastica, come evidenziato dai test condotti, la produzione porta a un risparmio energetico del 30% e una tempistica minore del 50% rispetto ai metodi tradizionali.
Inoltre, gli scarti di processo possono essere “rimacinati” e riutilizzati nuovamente per creare altri vinili ecologici che, eventualmente, possono anch’essi essere riciclati o degradati attraverso il compostaggio, rientrando perfettamente nella logica di circular economy.
Evolution Music vorrebbe ampliare questa innovazione anche ad altri formati oltre che al vinile, come il CD, anche alla luce di una qualità audio paragonabile con i dischi realizzati in modo classico.
Il disco riciclato dei Coldplay con Ocean Cleanup
Restando nella produzione dei vinili in modo ecologico, il prossimo 4 ottobre la famosissima band inglese dei Coldplay lancerà il nuovo disco “Moon Music”, con un’edizione limitata dedicata interamente alla salvaguardia dell’ambiente.
Il gruppo, da sempre legato alla causa ambientalista, in collaborazione con l’organizzazione no profit Ocean Cleanup, nota per il suo impegno nel ripulire i mari e i corsi d’acqua dai rifiuti plastici, realizzerà una versione speciale del disco riciclata, producendolo con la plastica raccolta dal fiume Las Vacas in Guatemala, in una miscela che, oltre a questi rifiuti, comprende anche bottiglie riciclate.
Il rapporto della band guidata da Chris Martin e l’Ong dura ormai da molti anni e i Coldplay hanno già finanziato una nuova nave di raccolta di plastica, operativa in Malesia, e sostenuto le attività di un Interceptor in Indonesia, sottolineando l’importanza di questo attivismo per salvare gli Oceani e le specie marine che li abitano.
Inoltre, i Coldplay sono stati protagonisti anche di un eco-tour di concerti in cui l’elemento chiave era quello di ridurre l’impatto ambientale, altissimo, di questa tipologia di manifestazioni.
I vinili sostenibili italiani di Greenyl
Anche in Italia il connubio tra musica e sostenibilità si sta manifestando con iniziative innovative e attente all’ambiente. E’ il caso di Greenyl, un progetto nato a San Giuliano Milanese dall’azienda Terenzi per realizzare dischi 33 giri a impatto zero.
La mission di Greenyl nasce dall’esigenza di ridurre l’impronta produttiva che coinvolge la realizzazione dei vinili, sia per i materiali utilizzati che per l’energia consumata. Per quanto riguarda i materiali si impiega un composto di plastica riciclata certificato al 99%, utilizzando la tipologia Pet, che è quella che meglio è sottoponibile a processi di riciclaggio, eliminando quindi al 100% il PVC solitamente utilizzato nella produzione di dischi.
Per i processi produttivi, sono state perfezionate le tecniche in ottica di sostenibilità, sostituendo quelle tradizionali, altamente inquinanti e che portavano a emissioni e scarti nocivi, alimentandoli completamente con energia pulita, con l’implementazione di pannelli fotovoltaici che danno elettricità a tutto l’iter.
Inoltre, Greenyl si è fatta promotrice anche del progetto Be The Change attraverso il quale si vuole aumentare la consapevolezza e la sensibilità verso le tematiche ambientali e l’inquinamento generato dall’industria discografica e dalla produzione, nella specifico, di vinili tradizionali.