Allergeni cosa sono e perchè sono pericolosi per la salute
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Gli allergeni sono delle specifiche molecole, soprattutto proteine, presenti negli alimenti che a contatto con il sistema immunitario scatenano reazioni allergiche nei soggetti geneticamente predisposti. L’ipersensibilità si manifesta con sintomi che possono essere più o meno gravi a seconda del grado di allergia. È come se il nostro organismo riconoscesse un “nemico” da combattere, rilasciando anticorpi denominati immunoglobuline E che a loro volta provocano la reazione allergica. Solitamente le allergie si manifestano in età infantile ma non di rado accade che possano comparire in età adulta, seppur con reazioni latenti. Saperle riconoscere è importante per migliorare la propria qualità di vita e non incorrere in pericoli.
Cause delle allergie alimentari
Come chiarito, le allergie si presentano quando il nostro sistema immunitario non riconosce correttamente un allergene e lo valuta come elemento pericoloso. A ciò risponde con l’immunoglobulina E che stimolando il sistema immunitario rilascia, tra le varie sostanze, istamina, prostaglandine e leucotrieni. Queste sostanze sono, definite come mediatori della reazione allergica, sono alla base delle reazioni avverse che si palesano con disturbi gastro-intestinali, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, shock anafilattici.
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L’EFSA nonostante i pochi dati a disposizione, afferma che in tutta Europa l’1% dei bambini, così come degli adulti, soffre di allergie. Di questi, è stimato che il 75% circa dei bambini abbiano reazioni allergiche in seguito all’ingerimento di cibi con uova, arachidi, latte, pesce e noci. A questi si aggiungono soia e grano. Nel 50% degli adulti le reazioni allergiche sono invece dovute a frutta secca, frutti di mare e molluschi.
Esistono poi delle rare forme di allergie alimentare con la sindromealfa-gal causata dalla carne rossa. Questo zucchero può essere trasmesso agli uomini attraverso il pizzico delle zecche Amblyomma americanum. Ne consegue una risposta del sistema immunitario che produce anticorpi per contrastare l’alfa-gal ma dato che tale zucchero è presene in carni rosse e prodotti derivati, coma i latticini, le persone con questi anticorpi possono presentare una reazione allergica mangiando questi prodotti. a differenza delle normali allergie, dove i sintomi si presentano nell’immediato, in questo caso la reazione è tardiva potendo comparire dalle tre alle sei ore dopo aver mangiato.
Sintomi e rimedi
Nei bambini piccoli le prime manifestazioni allergiche possono manifestarsi con problemi dermatologici come la dermatite atopica o orticaria. Superato l’anno di età tale reazione può diminuire a discapito della comparsa di difficoltà respiratorie o rinorrea.
L’editoriale
Più le allergie persistono e maggiore sarà la reazione. Tra le reazioni che possono comparire in seguito all’ingerimento di un alimento a cui si è allergici ci sono prurito all’interno della bocca, orticaria, angioedema, asma, perdita di sensi, nausea, diarrea, crampi e dolore addominale. In pazienti particolarmente allergici, la reazione più grave è l’anafilassi, o shock anafilattico, in cui viene coinvolto e l’apparato cardiocircolatorio. Se non trattata, può essere potenzialmente letale.
In alcuni casi, quando si manifestano reazioni respiratorie di basse e media intensità, così come quelle dermatologiche, il paziente può essere sottoposto a terapia antistaminica e/o cortisonica. Nei casi più gravi, come lo shock anafilattico, è necessaria l’adrenalina. Per questo i pazienti con allergie gravi devono sempre girare con adrenalina autoiniettabile e allertare il 112 in caso di reazione allergica grave (è possibile leggere alcuni consigli su come evitare gli allergeni alimentari).
Allergie nei bambini
Fortunatamente nella stragrande maggioranza dei casi, circa un 95%, le allergie a latte e uova spariscono spontaneamente raggiunti i 10 anni di età del bambino. Più difficile che ciò avvenga se il bambino presenta allergie per la frutta a guscio, le arachidi ed il pesce. Qui gli allergeni presenti sono molto aggressivi, perciò è plausibile che l’allergia sia una costante nel tempo.
Molti genitori una volta riscontrata l’allergia preferiscono escludere dalla dieta dei propri figli l’alimento che ha scatenato la reazione avversa. Ovviamente se la situazione è protratta nel tempo è bene reintegrare le sostanze nutritiva sotto altra forma. Nei primi mesi di vita il latte può essere sostituito da a formule a base di idrolisati di riso o a quelle idrolisate di sieroproteine o della caseina. Evitare invece le formule a base di soia per i primi sei mesi di vita.
Da quarto anno di vita è possibile, inoltre, intraprendere un percorso di immunoterapia orale presso le strutture ospedaliere specializzate. Quest’approccio prevede una somministrazione graduale nel tempo dell’allergene avverso fino ad arrivare ad uno stato di desensibilizzazione. Questo stato permette, finita la cura, di non manifestare più reazioni gravi e dunque avere una tolleranza negli alimenti contenenti l’allergene. Risultati lodevoli si sono ottenuti per soggetti allergici alle uova, latte e arachidi.
Differenza tra allergia e intolleranza
Spesso questi due argomenti vengono confusi tra di loro. Dell’allergia ne abbiamo parlato in precedenza e chiarito i punti chiave, fermo restando che vengono eseguiti appositi controlli, oggi facendo anche uso di nuove tecnologie per rilevare gli allergeni alimentari.
L’intolleranza alimentare può presentare sintomi comuni con l’allergia, come il gonfiore o i disturbi gastro-intestinali, ma a differenza di questa il problema non parte dal sistema immunitario. Nei casi di intolleranze il deficit deve ricercarsi nella mancanza o carenza di determinati enzimi digestivi. Ad esempio, l’intolleranza al lattosio è dipesa dalla l’assenza della lattasi. Infine, l’intolleranza può essere transitoria e durare solo per un periodo della vita.