Cos’è la listeria: conoscere, prevenire e affrontare il rischio
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La sicurezza alimentare è un tema sempre attuale nella società odierna in quanto le persone sono sempre molto preoccupate su ciò che consumano quotidianamente, sulla provenienza degli alimenti e sul rischio che possano contrarre malattie e patologie collegate, in alcuni casi anche molto gravi.
Tra queste troviamo certamente la listeriosi, un’infezione batterica che sebbene sia meno comune di quelle relative ad altri batteri come salmonella ed escherichia coli, può essere molto pericolosa per i consumatori, in particolare per le persone con un sistema immunitario debole, le donne in gravidanza, i neonati e gli anziani. In questo senso, la prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di contrarre questa malattia, seguendo le buone pratiche di igiene e sicurezza alimentare e facendo attenzione alle fonti di infezione comuni, riducendo significativamente il rischio di contaminazione. In caso di sospetta infezione o rischio di contrarla, è sempre consigliabile consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.
Cos’è la listeria e come si contrae la listeriosi
Come accennato in precedenza, la listeria monocytogenes è un batterio a forma di bastoncello che può essere trovato in diversi ambienti, come il suolo, l’acqua e gli alimenti contaminati. Si moltiplica e prolifera bene a basse temperature, il che significa che può sopravvivere e crescere anche nel frigorifero. Questo lo rende un nemico particolarmente insidioso nell’ambito degli alimenti.La listeriosi, che come intuibile è la malattia derivante dall’infezione da listeria, si contrae principalmente attraverso il consumo di alimenti contaminati, le cui fonti comuni includono prodotti lattiero-caseari non pastorizzati, carne cruda o non cotta a sufficienza, prodotti affumicati o salati non adeguatamente trattati e verdure non lavate correttamente. Anche il contatto diretto con animali infetti può trasmettere il batterio.
I sintomi della listeriosi
I sintomi della listeriosi possono variare a seconda della gravità dell’infezione e del sistema immunitario della persona colpita.
Generalmente quando si contrae questa malattia si possono manifestare le seguenti condizioni comuni:
- Febbre: è uno dei sintomi più comuni della listeriosi. La temperatura corporea può salire sopra i 38°C.
- Mal di testa: può essere presente e può variare in intensità anche in relazione alla predisposizione a questo sintomo del soggetto infetto.
- Dolore muscolare: diffuso o specifico, in particolare alle gambe e alla spalle.
- Nausea e vomito: Alcune persone infette possono avvertire nausea e vomito, spesso accompagnati da diarrea.
- Dolore addominale: Il mal di stomaco o il dolore addominale possono essere presenti.
- Sintomi influenzali: possono presentarsi anche sintomi simili all’influenza, come brividi, affaticamento e malessere generale.
- Problemi gastrointestinali: in alcuni individui sono emersi disturbi dell’apparato digerente, come diarrea o costipazione.
- Complicazioni: Nei casi più gravi, la listeriosi può portare anche a meningite, encefalite, sepsi e aborto spontaneo nelle donne in gravidanza.
È importante sottolineare che non tutte le persone infette sviluppano sintomi evidenti. Come detto in precedenza, infatti, nei soggetti con un sistema immunitario compromesso o non del tutto sviluppato, come le persone anziane, i bambini, le donne incinte e gli individui immunodepressi o con malattie croniche, l’infezione può essere più grave e richiedere cure mediche immediate.
Come riconoscere un alimento contaminato da listeria
Riconoscere se un alimento è stato contaminato dalla listeria può essere difficile poiché il batterio non modifica l’aspetto, il sapore o l’odore degli alimenti. Tuttavia, esistono sono alcuni segnali di allarme che è possibile tenere in considerazione. Date di scadenza: E’ importante controllare e rispettare sempre la data di scadenza degli alimenti confezionati, evitando di consumare prodotti scaduti o vicini alla data di scadenza, poiché potrebbero essere più suscettibili alla contaminazione da listeria.
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Condizioni di conservazione: Altro aspetto fondamentale è quello relativo alle condizioni di conservazione degli alimenti. Gli ingredienti deperibili, come carne, pollame, pesce, prodotti lattiero-caseari e insalate pronte, devono essere conservati a temperature sicure, generalmente al di sotto dei 4 gradi Celsius. Diversamente, potrebbe esserci un rischio di contaminazione.
Richiami alimentari: E’ importante seguire le notizie riguardanti i richiami alimentari. Se un prodotto è stato identificato come potenzialmente contaminato da listeria, verrà solitamente ritirato dal produttore o dalle autorità competenti. Per questo è importante rimanere aggiornati sui bollettini rilasciati a cadenza regolare dalle autorità sanitarie per essere sempre informati.
Sintomi: Anche se non è possibile identificare la presenza del batterio in un alimento solo guardandolo, è importante osservare i sintomi associati all’infezione dopo aver consumato un alimento potenzialmente contaminato, tenendo conto però che sono condizioni comuni anche di altre malattie, come l’influenza. Chiaramente se insorgono subito dopo il pasto, è più facile correlare le cause.Infine, è importate ricordare sempre che la listeria può colpire anche alimenti che sembrano freschi e sicuri e, pertanto, è sempre consigliabile adottare precauzioni e pratiche di sicurezza alimentare adeguate per ridurre il rischio di infezione.
Come prevenire la listeriosi
L’editoriale
La prevenzione della listeriosi si basa su misure igieniche e di sicurezza alimentare che bisognerebbe seguire a prescindere dai rischi collegati.
Di seguito alcune pratiche da porre in essere sempre:
- Lavarsi sempre le mani con acqua e sapone prima di maneggiare gli alimenti.
- Pulire e disinfettare regolarmente le superfici di lavoro, gli utensili da cucina e i taglieri.
- Lavare accuratamente frutta e verdura prima di consumarle, specialmente se vengono consumate crude.
- Cucinare a temperature sicure gli alimenti di origine animale, come carne, pollame e pesce.
- Evitare il consumo di prodotti lattiero-caseari non pastorizzati.
- Evitare il consumo di carni crude o non cotte a sufficienza, come il carpaccio o il tartare.
Evitare il consumo di prodotti affumicati o salati non adeguatamente trattati.
La diagnosi della listeriosi
Se si sospetta di aver contratto la listeriosi o si è a rischio di infezione come ampiamente suggerito in precedenza, è fondamentale contattare un medico il prima possibile. La diagnosi di questa infezione viene effettuata attraverso analisi del sangue o dei liquidi corporei, come feci e urine. In caso di infezione confermata, il trattamento prevede l’uso di antibiotici appropriati.Come scritto, le donne in gravidanza devono prestare massima attenzione in ciò che mangiano, evitando gli alimenti più soggetti alla contaminazione, seguendo le linee guida del proprio medico o ginecologo e recandosi subito in ospedale qualora ci fosse il sospetto di essere stati infettati, in quanto il trattamento tempestivo è fondamentale per prevenire complicazioni gravi per la madre e il feto.