Da Burde è la migliore trattoria d’Italia 2023
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Abbiamo il verdetto, Da Burde si riconferma per il secondo anno consecutivo la migliore trattoria d’Italia eletta nel 2023 da 50 Top Italy. La guida online nata per valorizzare la cucina del Bel Paese, ha riservato il primo posto alla storica bottega fiorentina che ha visto passare tra i suoi fornelli ben quattro generazioni diverse.
I curatori della guida, Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, hanno evidenziato come tali modelli di ristorazione sono il cuore della tradizione gastronomica italiana e meritano dunque di essere glorificati inserendoli in una guida che possa essere utile a italiani e turisti alla ricerca di posti dove poter mangiare. Ma scopriamo di più su l’imperdibile trattoria Da Burde.
La storia
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Ad una ventina di minuti in macchina da Piazza della Signoria, nel 1901 apre nell’allora Comune di Brozzi in via Vittorio Veneto (oggi via di Peretola, Comune di Firenze) la fiaschetteria “Da Burde”. I proprietari sono i coniugi Egiziano Barducci e Giulia Gori che insieme decidono di mettere in piedi un piccolo negozio di alimentari con forno e rivendita di insaccati fatti da loro stessi. Il nome Burde è dovuto al soprannome di Barducci, toscanizzazione della parola dialettale romagnola “burdel” per identificare i commercianti di maiali.
La bottega comincia ad allargarsi divenendo trattoria e ubicando la dimora Barducci – Gori ai locali di sopra. Siamo negli anni ’30, Egiziano e Giulia hanno bisogno di aiuto per portare avanti l’attività e non avendo figli si avvalgono del nipote Turiddo Gori e Irene, una compaesana di Egiziano. Nasce l’amore e i due convolano a nozze diventando genitori di tre bambini. Irene è un’ottima cuoca, ripropone piatti tipici della tradizione toscana rendendoli unici e caratteristici, oltre ad essere un’eccellente padrona di casa. Il successo per la trattoria non si arresta e nel 1946 Turiddo registra la licenza di vendita al dettaglio di generi di pizzicheria e drogheria a suo nome, per poi rilevare completamente la ditta nel 1953, anno di morte di Egiziano.
Il locale si ingrandisce nell’ottica di non rinunciare alle diverse attività presenti al suo interno, quali bar, tabaccheria, spaccio alimentare e ristorazione. Nel 1994 viene a mancare Turiddo, ma Da Burde viene mandato avanti dall’instancabile Irene ed i suoi figli Giuliano, Fabrizio e Mario. Nel 2004 la quarta generazione mette piede all’interno dell’attività di famiglia. Si tratta di Andrea Gori, primogenito di Mario, che comincia ad occuparsi dei vini, una delle sue più grande passioni. Nella trattoria investe anche le sue competenze in marketing, dedicandosi alla sua gestione sul web. Tre anni dopo arriva Paolo Gori, fratello di Andrea, che segue la strada di nonna Irene cimentandosi in cucina.
La cucina
L’editoriale
A distanza di 122 anni, in via Pistoiese il tempo sembra essersi fermato. Il locale racconta esattamente cosa è successo tra quelle mura per più di mezzo secolo. L’entrata è sempre la stessa, così come l’amore per la cucina tradizionale. Una cucina che vuole essere come quella di casa, mantenendo l’originalità dei sapori, ma che al contempo sappia adattarsi ai tempi odierni. Senza stravolgimenti ma esaltandone le particolarità. Fornitori fidati, materie prime di qualità, studio e attenzione all’etica e alla sostenibilità. Sono queste le carte vincenti di Paolo e Andrea, che dal 2009 lavorano costantemente con un unico obiettivo: utilizzare un linguaggio contemporaneo con contenuti antichi.
Un menù in continua evoluzione che non rinuncia ad appuntamenti cadenzati settimanalmente e dedicati alla cucina popolare. Ecco che nel menù spuntano stracotto, lampredotto, bollito, baccalà alla livornese, trippa, farinata gialla con cavolo nero, carabaccia, francesina e l’acquacotta alla maremmana. Il tutto accompagnato da una selezione di vini toscani di eccellenza ed una sezione dedicata allo Champagne. Proprio grazie alla cantina la trattoria ha ricevuto nel 2018 il premio come Miglior Proposta di Vini nella guida Osterie d’Italia di SlowWine, e nel 2019 il premio come miglior carta dei vini per il territorio del Gallo Nero del Consorzio Chianti Classico.
Progetti Made in Da Burde
I due vulcanici fratelli non hanno solo saputo trovare una nuova chiave di lettura per la trattoria di via Pistoiese, ma hanno progettato un format culinario a 360°. Attivissimi sui social, con 10,8 mila follower su Instagram, sul sito della trattoria vinodaburde.com sono presenti una miriade di ricette e una pagina per poter dialogare con Paolo e Andrea in merito alla loro cucina e le loro proposte. Tante le serate a tema e le cene degustazioni con i migliori produttori del territorio, così come le operazioni di co-branding. L’ultima con il resort Palagina, una tenuta del gruppo Human Company, per la quale Da Burde si occuperà dell’offerta enogastronomica del ristorante.
E dato che una volta assaggiati i piatti di Paolo non se ne potrà più fare a meno, la trattoria ha creato una linea di prodotti denominata “La cucina di Burde in vaso” in collaborazione con Saviani Tartufi. Le delizie del menu vengono racchiuse in barattoli di vario formato per portare a casa tutta la golosità della cucina toscana. I vasi possono essere acquistati in loco, nel loro store online e in rinomate catene di negozi dedicati all’enogastronomia, come da Eataly. Da non perdere la salsa per crostini ai fegatini, la salsa acciugata per bistecche, il baccalà montebianco, il rub per carne e pesce ai profumi di Boboli e rub per carni al profumo di Alkermes.
Non serve dirlo, ma se passate dalla Toscana impostate il navigatore su Da Burde per vivere un’esperienza culinaria da sogno.