Dieta Atlantica vs Dieta Mediterranea, qual è meglio?
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Quello della dieta mediterranea è uno dei reggimi alimentari più validi, oltre ad essere ampiamente riconosciuta dal mondo scientifico. Recentemente, un nuovo approccio nutrizionale ha fatto la sua comparsa sulla scena gastronomica: la dieta atlantica. Questa nuova proposta alimentare, benché condivida il continente di origine con la sua controparte mediterranea, presenta caratteristiche uniche che la rendono un’alternativa interessante.
Tanti i punti in comune tra le due tipologie di alimentazione da poter creare anche un po’ di confusione, me è nelle sfumature che si coglie la diversità delle diete. Prima di snocciolare l’argomento nel dettaglio e trarre le nostre conclusioni, vi ricordiamo che nella nostra sezione Alimentazione mediterranea potete trovare tutte le notizie e gli approfondimenti dedicati al regime alimentare nostrano.
Cos’è la dieta atlantica
La dieta atlantica è un regime alimentare proprio delle popolazioni della Spagna nordoccidentale e del dell’alto Portogallo che affacciano sull’Oceano Atlantico. Le basi alimentari della dieta poggiano sulle risorse facilmente reperibili su questi confini, come legumi, carne, pesce, latticini, olio di oliva e carboidrati.
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Il particolare successo riscosso negli ultimi tempi dalla dieta atlantica è dovuto ai suoi numerosi benefici. Uno studio pubblicato quest’anno su JAMA ha confermato la validità della dieta mediterranea nel contrastare l’incidenza di malattie legate all’alimentazione, in special modo la sindrome metabolica. Per sindrome metabolica si intendono una serie di condizioni mediche interconnesse che aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiache, diabete di tipo 2 e ictus. Queste condizioni includono obesità addominale (grasso intorno alla vita), ipertensione, livelli elevati di zucchero nel sangue, alti livelli di trigliceridi nel sangue e bassi livelli di colesterolo HDL (colesterolo “buono”).
Il piano alimentare previsto dalla dieta atlantica permette inoltre di ricevere un apporto ottimale di nutrienti e micronutrienti, fondamentali per la salute del nostro organismo. L’abbondanza di pesce e frutta secca forniscono la giusta dose di acidi grassi Omega-3 e antiossidanti, mentre carboidrati e verdure quella di fibre, minerali e vitamine. In generale le proprietà nutrizionali riscontrabili nella dieta atlantica sono funzionali alla riduzione dell’incidenza di malattie croniche e cardiovascolari.
Cosa si mangia nella dieta atlantica
La tipologia di cibi della dieta atlantica corrisponde agli stessi della dieta mediterranea, ma con accostamenti, cotture e frequenza di consumo lievemente differenti.
La carne è indubbiamente uno dei punti cardine della dieta, in special modo quella di maiale e di agnello. Oltre alle più classiche cotture, nei paesi della Spagna nordoccidentale la carne viene spesso utilizzata per stufati. In questo caso la cottura avviene molto lentamente in tegame insieme a verdure di vario tipo e legumi. Un piatto completo ricco di fibre, proteine e gusto.
Rimanendo sul tema delle proteine non può mancare del buon pesce, considerando anche che tale dieta prende proprio il nome dell’oceano sul quale si affacciano i paesi che adottano tale stile alimentare. Merluzzo, ombrine ma soprattutto pesci grassi come sardine e acciughe sono all’ordine del giorno. Oltre all’apporto di proteine, i pesci più grassi sono ricche fonti di vitamine, zinco, ferro e Omega-3.
Sul fronte carboidrati troviamo una prevalenza di quelli amidacei come riso, cereali e patate. Soprattutto quest’ultime sono molto utilizzate nella cucina spagnola e portoghese sia come accompagnamento ai piatti che per minestre e zuppe. Ricca fonte di vitamina C e B, sono un alimento altamente saziante, senza glutine, facilmente digeribile e povero di grassi. Inoltre, se mangiate fredde, aiutano la crescita della flora batterica e migliorano lo stato del microbioma.
Nella dieta atlantica troviamo anche uova e latticini. Tra i formaggi più apprezzati il Manchego, prodotto con latte di pecora di razza Manchega e quindi adatto anche per soffre di intolleranza al lattosio. Infine, così come per la dieta mediterranea, l’olio di oliva è il protagonista indiscusso della scena gastronomica. La spagna è infatti è il paese che produce ed esporta le più grandi quantità di olio d’oliva al mondo. Vero toccasana per la salute, il suo consumo contribuisce a mantenere sani i livelli di colesterolo nel sangue, proteggere il cuore, combattere lo stress ossidativo nel corpo, riducendo l’infiammazione e proteggendo le cellule dai danni dei radicali liberi, rallentare il processo di invecchiamento e a prevenire alcune malattie croniche.
Dieta atlantica e dieta mediterranea: differenze
Come abbiamo avuto modo di vedere, entrambi i regimi alimentari condividono molto tra di loro, come la scelta di cibi stagionali e freschi, l’uso dell’olio di oliva, cotture semplici, pochi dolci e alimenti processati.
Tra le differenti principali abbiamo la frequenza di consumo della carne, maggiore nella dieta atlantica rispetto a quella mediterranea. Nella dieta nostrana si ha una prevalenza di assunzione di cibi vegetali anche per quanto riguarda l’origine delle proteine, con la carne vera e propria che viene consigliata circa due volte a settimana. Dunque, la prima sostanziale differenza è proprio sul quantitativo di proteine e la loro origine.
L’editoriale
Altra caratteristica della dieta atlantica è l’assiduo consumo di carboidrati amidaceo prediligendo patate e riso, rispetto al simbolo del nostro paese, vale a dire la pasta. Anche riguardo alla frequenza si sottolineano alcune diversità: nella dieta anglosassone i carboidrati di ogni genere possono essere consumati circa volte al giorno, mentre in quella mediterranea al massimo duo o tre volte al giorno.
Anche il consumo di formaggi è maggiore nella dieta atlantica, che gioca un ruolo fondamentale nella composizione di ogni pasto principale, così come del vino.
Stabilire quale dei due regimi sia migliore non è certo facile. Entrambi sono molto validi, con prove scientifiche a sostegno più solide per la dieta mediterranea, riconosciuta anche come Patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO. Piuttosto si tratta di quale piano alimentare possa adattarsi meglio alle nostre vite e ai nostri obiettivi.