Economia circolare 2024: Italia leader d’Europa
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L’economia circolare è un noto modello economico di cui si parla sempre con più insistenza, ritenuto fondamentale per raggiungere la sostenibilità ambientale a lungo termine. Anziché il tradizionale modello lineare “prendi, produci, smaltisci“, questo sistema si basa sul riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclaggio dei materiali e dei prodotti, minimizzando gli sprechi e riducendo l’impatto sull’ambiente.
Questo approccio consente di conservare le risorse naturali, diminuire l’inquinamento e i rifiuti, e promuovere uno sviluppo economico più sostenibile. L’adozione di pratiche circolari, come il disegno di prodotti modulari e durevoli, la condivisione e il riutilizzo, è essenziale per transizione verso una società più ecologica e rispettosa del pianeta. In quest’ottica, l’Italia rappresenta un Paese leader, grazie all’adozione di pratiche virtuose che l’hanno resa la protagonista in Europa, come emerso dal recente report 2024 dedicato proprio all’economia circolare.
Il rapporto Circular Economy Network 2024
Come accennato in precedenza, secondo il nuovo rapporto del Circular Economy Network e Enea, l’Italia si conferma campione di economia circolare nel Vecchio Continente, posizionandosi al primo posto con 45 punti, seguita da Germania e Francia. Quarta posizione occupata invece dalla Polonia e quinta dalla Spagna.La variabile principale che ha portato a questo successo in termini di sostenibilità ambientale è certamente quella legata al riciclo dei rifiuti. Il nostro Paese vanta infatti un tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio del 71,7%, ben oltre la media UE del 64%. Inoltre, il riutilizzo dei rifiuti urbani è cresciuto del 3,4% tra il 2017 e il 2022, raggiungendo il 49,2% (contro la media UE del 48,6%).
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A questo si aggiunge un alto tasso di produttività delle risorse, con ogni chilo consumato che nella Penisola genera 3,7 euro di PIL, contro una media UE di 2,5 euro/kg, e un ottimo tasso di utilizzo circolare di materia, che ha raggiunto un valore del 18,7%, dimostrando un’efficiente gestione delle materie prime seconde.
Nonostante questi successi, restano ovviamente alcune sfide ancora da affrontare, primo tra tutti il consumo di materiali, che a livello pro capite è di 12,8 tonnellate/anno, inferiore alla media europea (14,9) ma in crescita rispetto al 2018 dell’8,5%. Collegato a questo dato, anche la dipendenza dalle importazioni di materiali, con percentuali (46,8%) che rappresentano più del doppio della media UE (22,4%).Particolarmente analizzata la situazione delle piccole e medie imprese (PMI), che giocano un ruolo fondamentale nella transizione verso un’economia circolare. Secondo un’indagine condotta su 800 PMI tra il 2023 e il 2024, il 65% di queste ha già adottato pratiche di circular economy, con un aumento del 100% rispetto al 2021. Le azioni più diffuse riguardano l’utilizzo di materiali riciclati (68,2%), la riduzione degli imballaggi (64%) e interventi per la durabilità dei prodotti (53,2%). Inoltre, il 61% delle PMI ha riscontrato una riduzione dei costi grazie all’economia circolare.
Il report Circular Cities Declaration report 2024 di ICLEI
L’editoriale
A confermare il grande impegno dell’Italia verso un futuro in cui l’economia circolare possa rappresentare il modello più diffuso per un Paese in grado di essere davvero sostenibile e autosufficiente, troviamo anche il report Circular Cities Declaration report 2024, pubblicato da ICLEI, una organizzazione non governativa che si occupa di sostenibilità nelle amministrazioni locali, in collaborazione con la Ellen McArthur Foundation.
Nel documento che celebra gli esempi virtuosi di città che adottano pratiche green, sono state inserite tre città italiane, ovvero Genova, La Spezia e Firenze, che fanno parte di una lista di 50 centri urbani europei che stanno contribuendo a rendere il Vecchio Continente un luogo migliore.Nello specifico, il capoluogo toscano si è distinto per la sua riduzione dell’utilizzo della plastica monouso e il consolidamento della raccolta differenziata. Partendo da quest’ultima, Firenze si è distinta per il Florence Circular City Strategy 2021-2023, mentre per la plastica monouso, sono state poste in essere alcune attività come l’installazione di fontanelle di acqua potabile in città e un innovativo servizio di noleggio di stoviglie lavabili e riutilizzabili nel settore dell’hospitality e degli eventi.