Educazione ad una corretta alimentazione
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Un’alimentazione sana e corretta è fondamentale per la nostra salute, il nostro benessere e per garantire al nostro corpo tutti i nutrienti di cui ha bisogno per funzionare al meglio. Paradossalmente nel corso degli anni le nostre abitudini alimentari anziché evolvere sono regredite, portandoci oggi ad affrontare il tema in maniera olistica e in diversi ambienti per correre velocemente ai ripari.
L’evoluzione socioeconomica avvenuta dagli anni ’60 ad oggi, conseguenza del boom economico, ha trasformato l’approccio alla spesa e a ciò che consumiamo in pratiche scorrette, dando luogo al dilagarsi delle malattie derivanti da una cattiva alimentazione. Problemi di obesità, anoressia, bulimia e diabete, giusto per citarne alcuni, sono all’ordine del giorno. La vita frenetica, il mangiare fuori casa e la pressione psicologica nel voler rispettare i rigidi standard inculcateci dai mass media, hanno creato abitudini alimentari erronee e pericolose. Sembra strano, ma quando il mondo non era ancora a conoscenza della miriade di nozioni che abbiamo oggi sul tema della nutrizione, si mangiava meglio. I piatti unici della cucina contadina avevano spesso i valori nutrizionali che negli ultimi anni vengono consigliati dai maggiori esperti in materia.
Cosa significa educazione alimentare
Per OMS, FAO, e MIUR educazione alimentare significa informare e educare attraverso un processo che conduca al miglioramento dello stato di nutrizione delle persone, mediante la promozione delle corrette abitudini alimentari, la stigmatizzazione delle pratiche scorrette, l’insegnamento sulla manipolazione secondo le norme igieniche degli alimenti e l’efficienza dell’utilizzo delle risorse alimentari. La trasformazione sociale avvenuta negli ultimi anni ha impattato negativamente sull’educazione alimentare tra le mura domestiche, influenzando i comportamenti alimentari dei più piccoli e le loro scelte a tavola. Parliamo di bambini perché l’educazione alimentare deve partire da loro se si aspira ad una società del futuro consapevole e disciplinata. Essa comprende una serie di “regole” che devo essere prese in considerazione sin dallo svezzamento e propagate da genitore in figlio.
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È necessario impartire ai bambini l’educazione alimentare fin dai primi anni, essendo propedeutica per affrontare uno dei periodi più difficili nella vita di un individuo, l’adolescenza. In questo arco temporale vi è fisiologicamente il maggior numero di massa fisica e di conseguenza la necessità di aumentare il fabbisogno energetico. A questo si aggiunge una delicata fase psicologica innegabilmente condizionata dai modelli imposti dalla società. A cambiare è anche lo stile di vita, principalmente contraddistinto da una maggiore autonomia e da un’emulazione del gruppo sociale di appartenenza, che potrebbe condurre alcuni a scelte alimentari sbagliate e talvolta pericolose, come il consumo di alcol. In questa fase, forse ancor di più, l’informazione deve essere determinante, assicurandosi il supporto di genitori, scuola e istituzioni.
Come insegnare le corrette pratiche alimentari ai bambini
Editoriale
Partiamo dal concetto di apprendimento. I bambini hanno una naturale predisposizione all’apprendimento che avviene attraverso meccanismi neuronali e cognitivi. L’imitazione è conseguenza di tali processi e più questa avviene in un ambiente positivo, in grado di lasciare un’impronta emotivamente buona, più le possibilità di successo aumentano. Dunque, riassumendo al minimo, l’apprendimento avviene attraverso l’imitazione.
Il compito dei genitori consiste quindi nel “dare il buon esempio”, creando un’ambiente favorevole affinché i propri figli possano avere una corretta educazione alimentare. Un bambino che vede il proprio genitore avere un rapporto conflittuale con il cibo, è probabile che nel tempo possa anch’esso manifestare un’ostilità simile. Lo stesso deficit può essere causato anche se i momenti attorno la tavola diventano teatri di scontri e liti tra i genitori. Situazioni che lasciano un’impronta negativa nella memoria emotiva del bambino, il quale ricollegherà i traumi, frutto delle dinamiche familiari, all’atto del pranzo e della cena. Anche delle frasi apparentemente innocue potrebbero influenzare il rapporto dei più piccoli con il cibo. “Se mangi tutto ti compro un regalino” oppure “Non fare il bambino cattivo e mangia le verdure come tuo fratello”, sono frasi che potrebbero far nascere giochi di potere, sensi di colpa, gelosie o insicurezze. Questo per dire che ancor prima di capire quali alimenti mangiare per aver un corretto e sano stile di vita, quando si parla di bambini e educazione alimentare l’aspetto psicologico ha un ruolo determinante. Sul lato pratico, invece, i genitori possono condizionare le abitudini dei figli scegliendo cosa portare a tavola oppure no, o decidendo cosa i bambini possono mangiare al ristorante.
Alcuni consigli per un’alimentazione sana
Non è una frase fatta, ma la dieta mediterranea è indubbiamente il regime alimentare che meglio rispecchia le buone abitudini alimentari. Quindi, si ai cereali, meglio integrali, da poter abbinare a legumi per creare piatti unici e completi. Frutta e verdure anche più volte durante il giorno e preferibilmente di stagione. Limitare grassi animali, sale, zucchero, prodotti confezionati come merendine e dolciumi ed il fritto. Parlando di proteine via libera al consumo di carni magre e pesce fresco o surgelato. Bisogna invece stare attenti all’assunzione di carni processate, salumi e insaccati. Latte, yogurt, formaggi e uova sono importanti ma, soprattutto gli ultimi due elementi, vanno dosati e cadenzati settimanalmente. Infine, evitare birra, vino e super alcolici.
La ripartizione delle chilocalorie giornaliere dovrebbe così essere distribuita: il 15-25% a colazione, 5-10% spuntino di metà mattina, 30-40% pranzo, 5-10% merenda pomeridiana, 25-35% cena. Della totalità del cibo che ingeriamo giornalmente il 55-60% dovrebbero appartenere alla famiglia dei carboidrati, il 20-30% a quella dei grassi ed il 15-20% alle proteine. Infine, per avere una corretta educazione alimentare è importante saper leggere le etichette così da essere consapevoli di ciò che si sta acquistando e di cosa mangeremo. Ma di questo ne parleremo approfonditamente in un altro articolo.