Gli artigiani della pietra leccese
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Tra le varie e innumerevoli eccellenze della Puglia, troviamo una particolarità che riguarda la terra in senso stretto. Parliamo della pietra leccese, una pietra calcarea tipica del Salento, in particolare della zona di Lecce, da cui prende il nome. La pietra leccese rappresenta un simbolo della tradizione e della cultura del Salento, con una storia radicata nell’architettura barocca del territorio. Le sue caratteristiche estetiche e la facilità di lavorazione l’hanno resa e la rendono tutt’oggi un materiale prezioso per l’edilizia monumentale, gli utilizzi domestici e la creazione di particolari souvenir. La sua estrazione nelle cave locali e la lavorazione artigianale continuano a mantenere viva una tradizione che conferisce unicità e bellezza agli edifici e alle abitazioni della regione.
Le caratteristiche principali della pietra leccese
Un materiale di gran pregio e perfetto per qualsiasi tipo di utilizzo grazie alle caratteristiche che lo contraddistinguono. La pietra leccese trova origine nella cava, la maggior parte a cielo aperto, disseminate sul territorio pugliese. È possibile trovare un gran numero di queste tra i comuni di Corigliano d’Otranto, Lecce, Maglie, Melpignano e Cursi.
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La leccisu, la pietra leccese così chiamata in dialetto, risale al periodo miocenico ed è molto facile da estrarre. È un calcare marnoso composto principalmente da carbonato di calcio (CaCO3) e argilla, con una struttura granulare fine e omogenea, che la rende particolarmente adatta alla lavorazione artistica e alla scultura sia con modellazioni al tornio che manuali. Nonostante sia una pietra relativamente morbida, ha una buona resistenza, sebbene tenda a deteriorarsi in ambienti molto umidi. In generale la sua durezza aumenta una volta esposta agli agenti atmosferici, motivo per il quale i monumenti del passato costruiti con questo materiale son in piedi ancora oggi. Presenta un colore che varia dal bianco avorio al giallo paglierino, con sfumature che possono virare al rosa chiaro e con totalità che tendono a saturare con il tempo. La pietra leccese viene estratta da cave a cielo aperto profonde circa 50 metri attraverso metodi tradizionali, innovativi e meccanizzati, come l’uso di seghe a filo diamantato e macchine escavatrici. Dopo l’estrazione, i blocchi di pietra vengono tagliati in lastre o blocchi più piccoli, pronti per la lavorazione.
Utilizzo nei monumenti
Il periodo di massimo splendore e utilizzo della pietra leccese è senza dubbio il XVII secolo, nel pieno del periodo baracco. Le facciate degli edifici barocchi leccesi sono un tripudio di ornamenti: festoni, putti, angeli, ghirlande, mascheroni e motivi floreali che si intrecciano in un gioco di luci e ombre, creando un effetto scenografico di grande impatto. Elementi distintivi sono il motivo a candeliera, che decora le colonne e le lesene con una serie di elementi sovrapposti che ricordano la forma di una candela, e il sapiente uso del chiaroscuro, ottenuto attraverso il contrasto tra pieni e vuoti, luce e ombra, che conferisce alle facciate barocche leccesi una tridimensionalità e un movimento unici.
Tra i monumenti più rappresentativi troviamo la Basilica di Santa Croce, una meraviglia assoluta del barocco leccese caratterizzata da una facciata riccamente decorata con colonne, nicchie, statue e putti.
Anche il Palazzo dei Celestini, edificio storico di Lecce, evidenzia l’abilità degli artigiani locali nella lavorazione della pietra evidente in particolar modo nella facciata barocca riccamente decorata, con un portale monumentale e un balcone balaustrato.
Il Duomo di Lecce è considerato uno dei capolavori dell’architettura barocca leccese. L’interno della cattedrale, sontuoso tanto quanto l’’esterno, è contraddistinto da un altare maggiore in marmo policromo e una serie di cappelle decorate con affreschi e sculture.
Infine, altri due monumenti storici degni di nota sono il Palazzo del Governo, sede della Prefettura di Lecce e la Chiesa di San Matteo, con la sua facciata convessa e decorazioni scultoree.Ultimo, ma non per importanza, l’Ecomuseo della Pietra Leccese, museo e monumento naturale a cielo aperto, situato a Cursi, e dedicato alla storia e alla tradizione della suddetta pietra. L’Ecomuseo si estende su un’area di circa 10 ettari e comprende diverse cave, laboratori di scalpellinatura, un museo multimediale e un giardino di sculture. Visitarlo significa poter ammirare le diverse fasi dell’estrazione e della lavorazione della pietra leccese, conoscere gli antichi mestieri legati alla pietra e scoprire le tecniche di lavorazione tradizionali.
Utilizzi per la casa
Oltre che per le grandi e maestose opere architettoniche, la pietra leccese è apprezzata anche per l’uso domestico grazie alla sua bellezza e versatilità. Tra i suoi maggiori impieghi troviamo i rivestimenti per le pareti interne ed esterne, conferendo a queste un aspetto elegante e tradizionale. Non di meno, la sua texture e il colore la rendono ideale per pavimenti sia interni che esterni.
L’editoriale
Molto belli e di classe i complementi d’arredo realizzati con questo materiale, come camini, cornici, mensole, tavoli e altri elementi decorativi.Il costo della pietra leccese può variare in base alla qualità, alla lavorazione e alla destinazione d’uso. In generale, per lastre o pavimentazioni il prezzo può oscillare dai 30 ai 100 euro al metro quadrato, a seconda dello spessore e della finitura. Il costo di elementi su misura può essere significativamente più alto, influenzato dalla complessità del lavoro artigianale. Ad esempio, un tavolo di design con base in pietra leccese scolpita e piano in cristallo può arrivare a costare 700 euro, mentre delle appliquetra i 60 ed i 100 euro.