Granita siciliana, storia e ricetta originale
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La Sicilia è una terra unica nel proprio genere, con un patrimonio che spazia dalla ricchezza culturale e storica all’incredibile bellezza paesaggistica, non a caso una delle mete preferite dai turisti italiani e stranieri, sia per la villeggiatura estiva con spiagge da sogno e mare cristallino, sia per visitare le città d’arte e le aree archeologiche.
A completare il tutto, un’offerta culinaria vastissima con i piatti tipici siciliani che riassumono al meglio l’essenza dell’isola, divenendo anche icone del Made in Italy nel Mondo.
Oltre alle pietanze salate, i protagonisti della tradizione in tavola siciliana sono certamente i dolci, tra cui i più famosi sono la cassata, i cannoli e, soprattutto nelle stagioni calde, l’immancabile granita, uno dei simboli dell’antica Trinacria.
Le origini della granita siciliana
La granita siciliana è un dolce rinfrescante che ha radici antiche e una storia affascinante. Le sue origini risalgono all’epoca degli arabi, che dominarono la Sicilia tra il IX e l’XI secolo.
Questi popoli svilupparono diverse tecniche di preparazione di dessert a base di ghiaccio, mescolando acqua e zucchero con succhi di frutta, con una ricetta che si chiamava Sherbet. Questo metodo si diffuse rapidamente, dando vita a una tradizione che sarebbe stata adottata e trasformata dai siciliani.
Durante l’inverno, i famosi “nivaroli”, come suggerisce il nome, si recavano presso le montagne che caratterizzano il territorio siciliano e anche sull’Etna, per raccogliere la neve e il ghiaccio, che immagazzinavano attraverso procedimenti antichi per poi rivenderla d’estate per alleviare l’arsura delle alte temperature dell’isola.
Con l’arrivo dei normanni nel XII secolo, la granita si affermò anche tra le classi nobili. La preparazione divenne un simbolo di lusso, servita ai banchetti e nelle corti. La granita acquisì diverse varianti: ogni zona dell’isola sviluppò le proprie ricette, riflettendo la disponibilità di ingredienti locali e le tradizioni culinarie.
Inizialmente la tipologia più diffusa era la cosiddetta “rattata” che in dialetto significa “grattata”, con una tecnica simile all’attuale grattachecca romana, poi nel XIX secolo, la granita si consolidò come un dolce popolare tra il popolo nella forma e consistenza che tutti conosciamo oggi, grazie all’introduzione della tecnologia per la produzione di ghiaccio. I “granitori”, artigiani specializzati, iniziarono a vendere granita nelle piazze e nelle strade, facendo diventare questo dolce un simbolo dell’estate siciliana.
Oggi, la granita è uno dei dessert più amati in Sicilia e viene servita in molte varianti, come la granita al limone, agli agrumi, al caffè, alle mandorle e all’anguria. Viene tradizionalmente accompagnata da una brioche col tuppo, il cornetto con l’iconica coppola, creando un abbinamento perfetto, configurandosi come un qualcosa che è più di un semplice dolce, ma un’esperienza culturale che rappresenta l’accoglienza e la tradizione culinaria dell’isola, raccontando secoli di storia, influenze culturali e amore per sapori autentici.
La ricetta della granita siciliana
La granita è una preparazione semplice, ma la qualità degli ingredienti è fondamentale per ottenere un risultato eccellente. Gli ingredienti principali sono l’acqua, che ovviamente rappresenta la base fondamentale, lo zucchero, per dolcificare e bilanciare i sapori, gli aromi naturali, come menta e vaniglia, per arricchire il sapore, e la frutta fresca, per il gusto protagonista del dolce e per le guarnizioni finali. Alcune ricette prevedono anche un pizzico di amido di mais per addensare il composto, o la presenza di piccole quantità di alcolico per una spinta in più e della panna montata per ulteriore dolcezza.
Di seguito le quantità e il procedimento per preparare la classica granita al limone siciliana.
- 1 litro d’acqua
- 250 g di zucchero
- 300 ml di succo di limone fresco (circa 5-6 limoni)
- scorza di limone (facoltativa)
- foglie di menta per guarnire (facoltativa)
Si parte dalla preparazione dello sciroppo. In un pentolino, portare a ebollizione l’acqua e aggiungere lo zucchero. Mescolare fino a quando lo zucchero è completamente sciolto. Lascia raffreddare lo sciroppo e aggiungere il succo di limone e, secondo i gusti, anche la scorsa di limone grattugiata per un sapore più intenso, e mescolare il tutto.
Si versa poi il composto in un contenitore a bordi bassi e si mette nel congelatore. Dopo circa 30 minuti, bisogna mescolare con una forchetta, rompendo i cristalli di ghiaccio che si formano in questa fase. Tale passaggio va ripetuto ogni 30 minuti per un paio d’ore, fino a ottenere una consistenza soffice e granulosa, tipica della granita siciliana.
Una volta pronta, la granita può essere servita in coppette, guarnita con foglie di menta fresca, ma anche frutta e panna montata, a seconda dei gusti personali. Come detto, si può aggiungere come accompagnamento la brioche col tuppo, per un vero e proprio tuffo nella tradizione dell’isola.
Le varianti più popolari della granita siciliana
Sebbene la granita al limone sia la più tradizionale, esistono molte altre varianti. Tra le più popolari troviamo:
- granita di caffè: preparata con caffè espresso e zucchero, perfetta per gli amanti di questa bevanda. Qui la panna montata è quasi un must.
- granita di mandorla: realizzata con latte di mandorla, un dolce ricco e cremoso, con una materia prima che è tipica della Sicilia, soprattutto nella zona di Avola e di Noto.
- granita al gelso nero o al cedro: come suggerisce il nome, queste due granite vengono preparate con altre due eccellenze dell’isola, ovvero i gelsi neri e il cedro.
- granita di anguria: una scelta estiva fresca, ideale per combattere il caldo.
Questi sono solo alcuni esempi di varianti di granita siciliana, ma ogni chiosco o locale offre la propria ricetta e versione originali, quindi vi invitiamo a provarle tutte!