I cibi senza lattosio sono più salutari?
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Negli ultimi anni, l’attenzione alla salute e alla sostenibilità ha spinto molte aziende alimentari a sviluppare prodotti mirati per soddisfare le esigenze di persone con intolleranze alimentari, tra cui l’intolleranza al lattosio. Tuttavia, con la crescente diffusione dei prodotti “senza lattosio”, è nata la percezione che tali alimenti possano essere più salutari anche per chi non soffre di questa intolleranza. Ma è davvero così?
Intolleranza al lattosio e prodotti senza lattosio
L’intolleranza al lattosio è tra le forme di intolleranza alimentare più comuni e deriva dall’incapacità dell’organismo di metabolizzare correttamente il lattosio, uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati. Questo problema è causato dalla carenza o dalla ridotta funzionalità dell’enzima lattasi, che normalmente scinde il lattosio in zuccheri più semplici, come glucosio e galattosio. Quando ciò non avviene, il lattosio non digerito fermenta nell’intestino, causando sintomi come gonfiore, gas e dolori addominali.
Un prodotto “senza lattosio” si riferisce a un alimento che è stato sottoposto a un processo di delattosazione, ossia modificato per eliminare o ridurre il lattosio. Questo trattamento viene effettuato per rendere gli alimenti più facilmente digeribili per le persone che soffrono di intolleranza al lattosio o sensibilità al lattosio. Nei prodotti caseari, ad esempio, l’enzima lattasi viene aggiunto durante la lavorazione, permettendo di scomporre il lattosio in zuccheri più semplici e facilitando così la digestione dei prodotti. Più semplicemente, è un processo che imita quello che un organismo intollerante non riesce a fare naturalmente. È importante notare, però, che l’etichetta “senza lattosio” non significa una totale assenza di questo zucchero: in realtà, può esserne presente una quantità molto ridotta, generalmente inferiore allo 0,1%, 0,01% o 0,001%.
Con o senza lattosio?
Mentre questi cibi rappresentano una soluzione ideale per chi soffre di intolleranza al lattosio, sempre più persone senza problemi di digestione del lattosio li consumano nella convinzione che siano più salutari. Ma è davvero così?
In realtà, per chi non è intollerante, non vi sono particolari vantaggi nel preferire cibi senza lattosio. Il lattosio, essendo uno zucchero naturale presente nel latte, non è dannoso per chi lo digerisce correttamente.
Inoltre, il consumo prolungato di prodotti senza lattosio potrebbe avere effetti negativi per chi non è intollerante. La lattasi, l’enzima che scinde il lattosio, viene prodotta in risposta al consumo di latte e latticini. Se questi alimenti vengono eliminati completamente dalla dieta, il corpo potrebbe ridurre la produzione di lattasi, rendendo più difficile digerire il lattosio in futuro e, in alcuni casi, inducendo una forma di intolleranza.
Infine, se non si soffre di intolleranze è preferibile utilizzare latte ed i suoi derivati per non privarsi dei nutrienti in essi contenuti, primi tra tutti il calcio e la vitamina D.
L’idea che un’alimentazione senza lattosio sia più salutare dipende dalle esigenze individuali, piuttosto che da un principio universale basato sulla dicotomia “salutare” o “non salutare”. Per le persone che sono intolleranti al lattosio, consumare prodotti senza lattosio è effettivamente più salutare e confortevole, ma per chi non ha problemi a digerire il lattosio, gli alimenti senza lattosio non offrono particolari vantaggi per la salute. Gli alimenti senza lattosio non sono intrinsecamente più salutari per tutti, ma sono essenziali per chi ha difficoltà nel digerire questo zucchero. Per gli altri, non ci sono particolari motivi per preferirli.