Irpinia, enogastronomia e tradizioni della campagna campana
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Dalle vette più alte ai fondivalle più profondi, l’Irpinia è una terra di contrasti. Un territorio aspro e selvaggio, modellato dai secoli, che ha saputo offrire ai suoi abitanti una ricchezza inestimabile: una natura generosa e una tradizione culinaria millenaria. Dai boschi rigogliosi, che regalano frutti prelibati, ai vigneti che producono vini unici, l’Irpinia è un vero e proprio scrigno di sapori.
Situata in Campania, l’Irpinia si trova nell’entroterra tra le province di Benevento, Salerno e Napoli. È una zona prevalentemente montuosa e collinare, caratterizzata da paesaggi naturali ricchi e vari. Il cuore dell’Irpinia è il massiccio montuoso del Partenio e dell’Appennino Campano, con vette che superano i 1.500 metri come il Monte Terminio e il Monte Cervialto. Il nome Irpinia deriva dal termine “hirpus”, che in lingua osca significa lupo, un animale sacro per le antiche popolazioni sannitiche che abitavano l’area. Scopriamo i prodotti che hanno reso celebre il territorio e i borghi più affascinanti della campagna campana.
I borghi più belli dell’Irpinia
L’Irpinia è particolarmente famosa per i suoi affascinanti borghi medievali e paesini ricchi di storia, cultura e tradizioni. Molti di questi borghi si trovano arroccati su colline o montagne, e passeggiando per le loro stradine si respira un’atmosfera autentica, lontana dai ritmi frenetici delle città.
Sant’Angelo dei Lombardi è uno dei centri più importanti dell’Alta Irpinia. Il borgo è noto per l’Abbazia del Goleto, un antico complesso monastico fondato nel 1133, che rappresenta una delle testimonianze architettoniche più significative della regione. Tra gli alti monumenti più famosi troviamo anche il Castello degli Imperiale, risalente al IX secolo.
Conosciuto come “il balcone dell’Irpinia” per la sua posizione panoramica, Nusco è un borgo medievale situato a circa 900 metri di altitudine. Ha un centro storico ben conservato, con stradine strette e lastricate, palazzi nobiliari e la Cattedrale di Sant’Amato, uno dei principali punti di interesse.
Aquilonia è un borgo che ha una storia interessante legata al terremoto del 1930, che costrinse la popolazione a trasferirsi in un nuovo centro abitato. Oggi, le rovine del vecchio paese, noto come “Aquilonia Vecchia”, sono un’attrazione turistica molto suggestiva che vale la pena visitare. Il paese nuovo, invece, è ben organizzato e offre diversi punti di interesse, tra cui il Museo della Civiltà Contadina.
Infine, Zungoli è uno dei borghi più affascinanti dell’Irpinia ed è stato recentemente inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia. Le sue grotte rupestri, scavate nella roccia, erano utilizzate in passato come magazzini o stalle, ma oggi sono un’attrazione turistica. Il borgo è caratterizzato da un labirinto di vicoli e scalinate, ed è dominato da un antico castello normanno.
I vini dell’Irpinia
Veniamo ora alla parte più gustosa di questo incredibile territorio, ossia tutto ciò che riguarda la tradizione enogastronomica, molto ricca e influenzata dalla conformazione montuosa e dalle risorse naturali locali. Partendo dal vino, la viticoltura in Irpinia si sviluppa su colline e pendii caratterizzati da suoli vulcanici e argillosi, che conferiscono ai vini una mineralità unica. Il clima è più fresco rispetto alle aree costiere della Campania, con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, soprattutto in autunno, che permettono una lenta maturazione delle uve, arricchendone gli aromi e la struttura.
A rappresentare l’eccellenza vinicola della zona sono tre D.O.C.G.: il Taurasi, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo. Il Taurasi è un vino rosso robusto e strutturato, prodotto principalmente con uve Aglianico e spesso paragonato al Barolo per la sua capacità di invecchiare a lungo e per la sua complessità aromatica. Ha un colore rosso rubino intenso che con l’invecchiamento tende al granato. Al naso presenta aromi di frutti rossi maturi, spezie, tabacco e liquirizia, mentre al palato è corposo, tannico e persistente.
Il Fiano di Avellino è un vino bianco elegante e aromatico, prodotto con l’omonimo vitigno Fiano, coltivato principalmente nelle zone collinari intorno ad Avellino, tra cui i comuni di Lapio, Montefalcione e Atripalda. Ha un colore giallo paglierino e un bouquet complesso con note di frutta fresca come pera, mela e agrumi, insieme a sentori floreali, nocciola e miele. Al palato è fresco, equilibrato e con una buona persistenza, con una leggera mineralità che lo rende unico.
Il Greco di Tufo è un altro vino bianco di grande personalità, prodotto con il vitigno Greco e coltivato in otto comuni della provincia di Avellino, tra cui Tufo, Santa Paolina e Montefusco. È uno dei vini bianchi italiani più longevi e con una marcata mineralità dovuta ai terreni ricchi di zolfo della zona. Il Greco di Tufo si presenta di colore giallo dorato e al naso sprigiona note di frutta esotica, mela, albicocca e agrumi, con un fondo minerale tipico del suolo vulcanico. In bocca è secco, sapido, strutturato e con una buona acidità che lo rende adatto all’invecchiamento.
Oltre ai tre D.O.C.G., l’Irpinia produce anche altri vini di qualità sotto la denominazione D.O.C. Irpinia. Tra questi, meritano menzione l’Irpinia Aglianico DOC, una versione più giovane e meno strutturata del Taurasi, ottenuta sempre da uve Aglianico, ma con un processo di invecchiamento più breve. È un vino rosso fresco e versatile. La Coda di Volpe DOC è un vino bianco meno noto ma interessante, prodotto con il vitigno autoctono Coda di Volpe che offre un profilo fresco e fruttato, con note di mela e fiori bianchi. Infine, l’Irpinia Falanghina DOC, è un altro bianco fresco e aromatico, perfetto per l’estate, con sentori di agrumi e fiori.
Cosa mangiare in Irpinia
L’Irpinia vanta una tradizione culinaria molto apprezzata, basata su ingredienti semplici e genuini legati alla terra e alla tradizione contadina. I terreni fertili e il clima mediterraneo favoriscono la coltivazione di cereali antichi, legumi, frutta e ortaggi dalle proprietà organolettiche eccezionali. Molto amati anche i formaggi e le carni di maiale e agnello.
Il carmasciano è un pregiato formaggio pecorino prodotto in una specifica area dell’Alta Irpinia. È caratterizzato da un sapore intenso e unico grazie al pascolo delle pecore in una zona vulcanica vicino alla Mefite. Può essere assaporato in molte trattorie locali o acquistarlo direttamente dai produttori nelle zone di Rocca San Felice. Uno dei salumi più rappresentativi della zona è invece la soppressata irpina, realizzata con carne di maiale di alta qualità e condita con sale e pepe. Si può acquistare presso le botteghe artigianali o gustare nei taglieri proposti in molte osterie. Molto apprezzato è anche il prosciutto di Trevico e la salsiccia di cinghiale.
Tra le paste troviamo la maccaronara, una pasta fresca simile agli spaghetti, ma molto più spessi, tipica di Castelvetere sul Calore. Solitamente viene condita con sugo di pomodoro e pecorino o servita con un sugo di carne. I cicatielli sono sempre una pasta fresca ma corta, simile agli gnocchetti, spesso abbinata a fagioli o sughi a base di carne di maiale.
Passando ai piatti tipici merita una menzione la minestra maritata. Anche se è un piatto parecchio diffuso in altre parti della Campania, la versione irpina è particolarmente ricca di verdure. È un piatto classico dell’inverno e delle festività composto da diverse verdure, come bietole, cicoria e scarola, abbinate a carne di maiale. Altra specialità da assaggiare è il mallone, un piatto povero ma ricco di sapore, fatto con verdure selvatiche, spesso cicoria o cime di rapa, mescolate con patate schiacciate e accompagnato con pane casereccio. Tipico delle aree rurali dell’Irpinia, è un must nei piccoli agriturismi di Calitri e Lioni.
Infine, per concludere il pasto, non possono mancare le “castagne del prete”, castagne essiccate al fuoco e poi ammorbidite con un bagno d’acqua. Ottime da gustare in autunno e inverno, specialmente durante le feste natalizie, vengono servite come dessert o snack. Sono un prodotto tipico soprattutto nelle zone di Montella e Bagnoli Irpino, dove si coltivano castagne pregiate.