La Fiera dell’Artigianato artistico della Sardegna
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È partito il conto alla rovescia per la 63ª edizione della Fiera dell’Artigianato artistico della Sardegna che si terrà a partire dal 26 luglio fino al 22 settembre 2024 negli spazi del centro fieristico di Mogoro. Un evento che con il passare degli anni si è guadagnato il riconoscimento di faro guida per l’artigianato sardo, coniugando la tradizione e l’innovazione del settore in un’esposizione che esalta l’essenza dell’Isola.L’appuntamento annuale è una vetrina fondamentale per la promozione e la valorizzazione dei prodotti artigianali come tessuti e ricami, legni intagliati, ori raffinati, ceramiche, vetri, coltelli, cestini intrecciati e pelli cucite, oltre a prodotti agroalimentari, offrendo alle migliaia di visitatori l’opportunità di scoprire la storia dietro alle peculiarità della Sardegna.
Le origini della Fiera
La Fiera dell’Artigianato artistico della Sardegna ha origini che risalgono a oltre mezzo secolo fa. Fu negli anni ’60 che un gruppo di tessitrici mogoresi, guidato da Pina Piras Spanu e supportato dall’allora sindaco di Mogoro, Efisio Lippi Serra, ebbe l’idea di esporre al pubblico e vendere i propri manufatti tessili, dando il via alla Fiera del Tappeto.
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Anno dopo anno la manifestazione cominciò a coinvolgere nell’organizzazione artigiani sardi provenienti da altri settori, facendosi promotrice di una vasta gamma di diversi prodotti. Ben presto si arrivò alla più inclusiva Fiera dell’Artigianato Artistico Sardo, con lo scopo di mettere in risalto gli antichi mestieri e farli scoprire alle generazioni future, appassionandoli ai lavori della tradizione isolana.
Soffermandoci sull’ultima edizione della Fiera, i numeri registrati confermano l’importanza dell’evento e l’interesse per esso: nel 2023 il fatturato ha sfiorato i 300mila euro, i visitatori sono stati 11.233 visitatori e gli incassi dei biglietti pari a 31.363 euro. Infine, le vendite dei prodotti esposti hanno superato i 221mila euro, con il settore agroalimentare che ha contribuito per quasi 25mila euro e il Bookshop per poco meno di 12mila euro.L’attuale sindaco, Donato Cau, ha espresso piena soddisfazione per i risultati ottenuti, sottolineando l’importante ruolo della Fiera come vetrina per gli artigiani locali e come motore economico per la comunità.
L’editoriale
Progetti per il futuro
L’edizione del 2024 promette di essere un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di artigianato e cultura, offrendo una combinazione unica di storia, bellezza, innovazione e creatività. L’assessore delle Attività produttive, Francesco Serrenti, ha annunciato che, in virtù delle tante domande di partecipazione da parte degli artigiani, è in fase valutativa la decisione di ampliare gli spazi espositivi utilizzando anche gli spazi sterni del polo fieristico, così da poter accogliere più professionisti per l’edizione 2024.
Tra le altre novità che stupiranno i visitatori le nuove collaborazioni tra artigiani, architetti e designer nell’evoluzione del progetto D Mogoro: un laboratorio all’avanguardia dove pezzi unici e originali, contemporanei nella loro tradizionalità, trovano vitaNel frattempo, il nuovo assessore regionale al Turismo, Franco Cuccureddu, sta ragionando sul ripristino dell’ex Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigianale per sostenere la categoria artigianale, proposta di legge accolta favorevolmente da Confartigianato Sardegna.