L’olio extravergine di oliva toscano
Share This Article
La Toscana è da sempre considerata una delle regioni in grado di ammaliare italiani e stranieri per i suoi peculiari prodotti, tanto da avere un tasso di turismo enogastronomico molto più alto rispetto ad altre parti d’Italia. In particolar modo, tra le colline rigogliose e campi baciati dal sole, nasce un tesoro prezioso che da secoli incanta i palati di tutto il mondo: l’olio di oliva toscano. Non è solo un condimento, ma una vera e propria espressione dell’arte culinaria e della tradizione agricola italiana. Con le sue sfumature aromatiche, il suo carattere robusto e la sua storia millenaria, l’olio di oliva toscano rappresenta un patrimonio gastronomico da preservare e celebrare.
Storia e origine dell’olio toscano
La tradizione dell’olio d’oliva Toscana affonda le sue radici in tempi lontani. Le prime fonti riguardanti l’argomento attestano le prime colture intorno al VII secolo a.C., con una produzione andante già ai tempi degli etruschi e dei romani che consideravano l’olio di oliva un elemento basilare per la loro alimentazione. Nel Medioevo gli olivi sono oramai presenti in tutta la regione, con livelli di produzione che ne denotano la grande espansione e produzione.
Potrebbe interessarti
La celebre famiglia dei Medici diede un forte impulso all’olivicoltura. I Medici, una delle più influenti e potenti famiglie durante il Rinascimento in Italia, giocarono un ruolo significativo nell’economia e nella cultura toscana dell’epoca. Noti per essere grandi mecenati delle arti, estesero la loro influenza anche al settore agricolo e commerciale, puntando soprattutto sull’olio di oliva, uno dei principali prodotti delle loro vaste tenute. I Medici promossero attivamente la produzione e il commercio dell’olio di oliva, contribuendo così alla diffusione e alla prosperità dell’industria olivicola toscana. Dall’800 le colline toscane cominciano a prendere la forma che oggi conosciamo e ammiriamo, con verdeggianti distese di ulivi pronti a regalarci l’oro giallo che contraddistingue la regione. Una piccola battuta d’arresto arrivò nel 1985, quando a causa di una forte gelata la produzione subì un violento calo. Negli ultimi anni, il cambiamento climatico ha fatto tremare le raccolte di olive seminando luci e ombre su un settore agricolo in difficoltà. Nonostante le stime al ribasso e l’imprevedibilità delle stesse, la qualità dell’olio di oliva toscano non ha mai smesso di stupire. Caratteristica che ancora oggi premia le produzioni locali ad ogni genere di concorso.
La produzione di olio di oliva in Toscana
La Toscana è una regione situata nel centro-nord Italia, affacciata sul Mar Tirreno ad ovest. È caratterizzata da un paesaggio variegato, che va dalle dolci colline dell’interno e le montagne dell’Appennino tosco-emiliano, fino alla sabbiosa costa.
Lungo la costa, il clima è caratterizzato da estati calde e secche e inverni miti e umidi. Le temperature estive possono superare i 30°C, mentre quelle invernali si aggirano intorno ai 10°C. Le precipitazioni sono più abbondanti durante l’autunno e la primavera. Nell’entroterra, il clima diventa più continentale, con estati calde ma non eccessivamente torride e inverni più freddi. Sulle colline toscane, le temperature estive tendono ad essere più miti rispetto alla pianura, mentre quelle invernali possono scendere al di sotto dello zero, specialmente nelle zone montuose.Tale conformazione geografica della Toscana la rendono perfetta per la coltivazione dell’olivo. Parlando in numeri, sono circa 93.000 gli ettari occupati da 15 milioni di piante di ulivo e 80 varietà di ulivo autoctone, di cui il 90% si trovano in zone collinari o bassa montagna. Nella regione si contano ben 36.000 aziende agricole che si dedicano alla produzione dell’olio di oliva, rendendo il settore olivinicolo uno dei più importanti della regione.
L’editoriale
L’olio Toscano DOP e IGP
Come tutte le cose di valore, anche l’olio toscano va tutelato. Per questo motivo nel 1997 nasce il Consorzio dell’Olio Toscano IGP, organizzazione con lo scopo di promuovere e valorizzare l’olio toscano a Indicazione Geografica Protetta. Oggi il Consorzio conta circa 9.000 membri associati ed oltre a tutelare l’eccellenza del territorio, funge anche come garanzia per i consumatori, sapendo che ogni bottiglia prodotta dalle aziende appartenenti all’organizzazione e a marchio IGP è sottoposta a rigorosi controlli chimici e fisici volti a garantirne l’autenticità e la conformità agli standard.
Oltre all’IGP, in Toscana troviamo anche oli extravergine di oliva che vantano la prestigiosa denominazione DOP, acronimo di Denominazione di Origine Protetta, ciascuno con le proprie caratteristiche distintive.
Tra questi troviamo l’olio extravergine di oliva DOP Chianti Classico prodotto nelle provincie di Siena e Firenze. Tra le caratteristiche principali il sapore fruttato con note erbacee e di carciofo crudo. Leggermente piccante, è particolarmente ricco di polifenoli e presenta un’acidità massima dell’0,50%.
L’olio extravergine di oliva DOP Lucca viene prodotto in circa 20 comuni della provincia di Lucca e si distingue per il suo fruttato leggero con un sapore dolce e sensazioni di piccante e amaro variabili in base al grado del fruttato. Anche in questo caso, il livello di acidità massima è dell’0,50%.
L’olio extravergine di oliva DOP Seggiano è varietà autoctona di olivo molto resistente ai rigidi inverni, che cresce sulle pendici Nord occidentali del Monte Amiata. Gli antichi uliveti si estendono fino a 600 metri di altitudine e per questo motivo è conosciuto anche come “olio di montagna”, contraddistinto da un sapore deciso fruttato fresco di oliva con note erbacee di carciofo e aromi di frutta bianca. L’acidità massima è anch’essa dell’0,50%.Infine, l’olio extravergine di oliva DOP Terre di Siena, prodotto nella provincia omonima, offre un fruttato marcato con note di amaro e piccante, accompagnato da un buon apporto di polifenoli. Anche in questo caso, l’acidità massima è dell’0,50%.