Pistacchio verde di Bronte: storia e curiosità
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La Sicilia è una Regione che può vantare innumerevoli eccellenze in ogni settore, offrendo a chi la visita un’esperienza indimenticabile a tutto tondo, grazie a un patrimonio culturale sconfinato che trae origine dalle diverse influenze storiche che hanno caratterizzato l’isola. Dai siti archeologici al mare cristallino, passando per le città d’arte e i panorami mozzafiato, l’antica Trinacria è una terra meravigliosa, la cui “ciliegina sulla torta” è certamente la tradizione culinaria che può contare su materie prime di qualità assoluta.
Tra queste non possiamo non citare il pistacchio verde di Bronte, autentico gioiello siciliano, uno dei prodotti gastronomici più pregiati d’Italia, conosciuto per il suo sapore unico e le sue qualità nutritive, apprezzato non solo nel Belpaese ma esportato in ogni angolo del Pianeta.
Le origini e la storia del pistacchio verde di Bronte
Il pistacchio verde di Bronte è originario dell’Asia centrale e del Medio Oriente, ma la sua coltivazione in Italia ha radici profonde, risalenti al periodo della dominazione araba in Sicilia, nel IX secolo. Questi popoli introdussero la pianta nel territorio siciliano, dove trovò un ambiente favorevole per la sua crescita, sia a livello climatico che per quanto riguarda la ricchezza e la fertilità del suolo.
Il nome è indissolubilmente legato alla località di Bronte, essendo coltivato esclusivamente qui e nella zona pedemontana che circonda l’Etna che, come dicevamo, offre un microclima ideale e un terreno fertile caratterizzato dalle colate laviche del vulcano.
In Sicilia, questo frutto è conosciuto anche e soprattutto con il termine frastuca, che deriva da “fustaq”, parola araba per indicare l’albero da cui cresce.
Nel corso dei secoli, il pistacchio di Bronte ha guadagnato una reputazione eccezionale, diventando un simbolo e un’eccellenza della gastronomia siciliana, consolidata anche grazie alla tenacia dei coltivatori locali, che hanno mantenuto viva la tradizione di raccolta e produzione, con metodi che si tramandano da secoli.
Le caratteristiche del pistacchio di Bronte
Il pistacchio verde di Bronte si distingue per il suo colore intenso verde smeraldo e venature violacee e il suo gusto dolce e aromatico.
Queste caratteristiche sono il risultato di un terreno vulcanico ricco di minerali, che conferisce al pistacchio un profilo di sapore unico. Gli alberi di pistacchio, che possono raggiungere anche i 300 anni di età, crescono in condizioni climatiche particolari, con inverni freschi ed estati calde e asciutte.
La varietà di pistacchio coltivata in questa zona è la “Pistacia vera”, che produce frutti di dimensioni superiori, della grandezza di un’oliva, e con un guscio di colore chiaro e dalla forma concava e le estremità che tendono verso l’alto.
Sono questi gli elementi che consentono di riconoscere il vero pistacchio di Bronte, evitando il rischio di acquistare da produttori che furbescamente offrono qualità inferiori di questo frutto, spacciandolo per vero.
Oltre al suo gusto delizioso, questo tesoro siciliano offre anche numerosi benefici per la salute. È ricco di proteine, fibre, vitamine e minerali, tra cui vitamina B6, tiamina e potassio. Inoltre, contiene antiossidanti che possono contribuire a proteggere l’organismo dai danni dei radicali liberi ed è povero di grassi saturi, potendo quindi essere tranquillamente inserito nel regime alimentare di chi vuole tenere sotto controllo il peso, così come all’interno di una dieta mediterranea.
Il consumo regolare del pistacchio, secondo molti studi, è stato associato a diversi vantaggi per il benessere dell’organismo, tra cui il miglioramento della salute cardiovascolare, la regolazione del peso, la promozione della salute intestinale, e il contrasto all’invecchiamento cellulare e all’insorgere di tumori, configurandosi come un ottimo snack sano e nutriente, ma anche come un ingrediente molto utilizzato per la preparazione di innumerevoli ricette, come dolci, gelati, pesto e piatti salati, aggiungendo un tocco di sapore unico.
La raccolta, la lavorazione e il consumo
La raccolta del pistacchio di Bronte avviene tra settembre e ottobre ed è biennale. Gli agricoltori devono prestare molta attenzione al momento della raccolta, poiché i frutti devono essere colti al giusto grado di maturazione per garantire un sapore ottimale. Tradizionalmente, la raccolta avviene a mano, ma oggi si utilizzano anche mezzi meccanici per facilitare il processo.
Una volta raccolti, i pistacchi vengono sottoposti a una lavorazione che include la rimozione del guscio e la smallatura, togliendo la membrana sottile violacea che circonda il frutto.
Si procede poi con l’essiccatura, un passaggio fondamentale della durata di 4-5 giorni, in cui i il poiché esalta ulteriormente il sapore del pistacchio e ne migliora la conservazione. A differenza delle altre qualità di questo frutto, quello di Bronte non subisce nessuna attività di salatura e soprattutto tostatura, mantenendo in questo modo le sue caratteristiche uniche in termini di sapore e qualità organolettiche.
Proprio per la sua unicità, nel 2009, il pistacchio di Bronte ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP), certificazione che ne tutela la produzione e garantisce la qualità.
Ogni anno, inoltre, nei primi giorni di ottobre, poco dopo la raccolta, a Bronte si tiene la Sagra del Pistacchio, un evento che celebra la cultura e la tradizione legate a questo frutto. Durante l’evento, i visitatori possono gustare piatti tipici a base di pistacchio e partecipare a momenti culturali e musicali.