Plastic-free nell’ortofrutta, come saranno i nuovi packaging sostenibili
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Gli imballaggi sono una parte essenziale della nostra vita quotidiana. Servono a proteggere i prodotti, a facilitarne il trasporto e la distribuzione, e a renderli più attraenti per i consumatori. Tuttavia, la produzione e lo smaltimento degli imballaggi hanno un impatto significativo sull’ambiente. Tradotto in numeri, è un settore che rappresenta il 5% delle emissioni globali dei gas serra. L’Unione Europea da anni lavora al fine di promuovere l’uso di imballaggi riciclati, sostenibili e un approccio all’economia circolare che valuti ogni impiego possibile. Dobbiamo
abituarci all’idea che ogni scelta necessita di essere fatta rispettando il pianeta. Così nasce anche l’ultima proposta della Commissione Europea, pronta a varare il Packaging and Packaging Waste Regulation per delineare una normativa europea sul packaging per l’ortofrutta. Nel frattempo, gli imprenditori attivi nel settore hanno si sono fatti promotori di una serie di iniziative interessanti.
Social Plastic per Carton Pack Spa
Carton Pack Spa è un’azienda italiana leader nella produzione di imballaggi per ortofrutta. Fondata nel 1970, l’azienda con sede a Rutigliano, in provincia di Bari, ha una capacità produttiva di 60 mila tonnellate all’anno. Da sempre impegnata nella sostenibilità ambientale e sociale, nel 2020, ha lanciato una nuova gamma di prodotti realizzati con Social Plastic, una plastica riciclata recuperata dagli oceani. La plastica riciclata utilizzata da Carton Pack è prodotta da Plastic Bank Corp., un’organizzazione non profit che lavora per ridurre l’inquinamento da plastica nei mari. Ad oggi opera in 25 Paesi in via di sviluppo e ha contribuito a raccogliere e riciclare miliardi di tonnellate di plastica.
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Per la Spa italiana è promotrice di un gesto con in sé una molteplicità di risvolti che colgono in pieno il concetto di economia circolare. Lo scopo dell’azienda sarà quindi quello di contribuire alla riduzione dell’inquinamento ambientale ma soprattutto migliorare le condizioni di vita delle persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo e dove purtroppo l’inquinamento della plastica in mare è uno dei peggiori mai visti.
Un esempio di responsabilità sociale che promuove il tema del riutilizzo e del riciclo sostenibile di plastica RPET. La nuova gamma di prodotti Social Plastic è disponibile in tre formati: Mod. D2 (uva, pomodori, frutti di bosco, ciliegie), Mod. H (frutti di bosco) e Mod. T (grande dimensione per ciliegie, frutti di bosco, uva, pomodori). Gli imballaggi sono conformi al contatto alimentare e riportano un marchio esclusivo termoformato che ne attesta la provenienza da Social Plastic.Ad oggi la collaborazione ha raccolto un grande apprezzamento, ne è testimonianza Todis che ha scelto la gamma Social Plastic di Carton Pack per la linea di frutta e verdura “A tutto sapore”. Ma senza dubbio il risultato migliore è stato l’ammontare di chili di plastica tolti dal mare: ben 986.000 chilogrammi dall’inizio del sodalizio. Tanto per avere un’idea, 1 chilo equivale a 50 bottiglie di plastica. A voi i calcoli.
Valorizzare il legno
Il packaging ortofrutticolo è un settore in continua crescita con un aumento della domanda di soluzioni sostenibili ed in questo contesto, il legno sta emergendo come una valida alternativa ai materiali tradizionali. Per la promozione del legno come materiale d’imballaggio e con l’auspicio di poter raggiungere gli obiettivi del Green Deal, è recentemente nato il consorzio RiPack che riunisce diverse aziende produttrici di imballaggi.
Possibile che il legno sia il materiale del futuro? Per ora, ha tutte le carte in regola. Il legno è una materia prima naturale, rinnovabile e sostenibile. Ha un’elevata resistenza, che lo rende ideale per il trasporto e la manipolazione di prodotti ortofrutticoli, è un buon regolatore dell’umidità in grado di mantenere la freschezza dei prodotti, limitando così l’uso di sostanze adibite alla conservazione.
Gli imballaggi prodotti, per di più provenienti dal pioppo, sono frutto di produzioni che grazie alla ciclicità con cui vengono gestite, permettono di piantare costantemente piante in grado di assorbire CO2. Un meccanismo virtuoso unito alla collaborazione con il consorzio Rilegno, il quale si occupa della raccolta degli scarti di produzione di Ripack provvedendo al loro riciclo, spesso destinato alle industrie dell’arredo e dell’edilizia.
Infine, i packaging in legno sono spesso prodotti su misura per adattarsi alle dimensioni e al peso specifico dei prodotti ortofrutticoli. Un’ottima soluzione per ridurre l’over-packaging, un problema ambientale significativo.
Carta cellulosa
Un’altra collaborazione, questa volta del tutto Made in Italy, è quella tra InKarta e Cosmec Srl. InKarta sboccia a Cesena con l’obiettivo di dar vita ad un packaging sostenibile e plastic-free. Entrambe le aziende hanno una lunga esperienza nelle macchine adibite al confezionamento dell’ortofrutta; perciò, non sarà stato difficile per loro selezionare i migliori materiali sostenibili e riciclabili ed impiegare i macchinari più tecnologici sul mercato. Viene così creato un nuovo imballaggio di origine vegetale, composto da carta e idrato di cellulosa, con delle caratteristiche incredibili. Realizzata con materie prime da fonti rinnovabili certificate FSC, completamente smaltibile nella carta, biodegradabile, compostabile, prodotta in economia circolare a residuo 0, la tecnologia Inkarta-Cosmec offre una serie di vantaggi che nulla hanno da invidiare ad altri imballaggi.
Date le peculiari caratteristiche, permette di allungare la shelf-life dei prodotti ortofrutticoli fino al 30%, riducendo gli sprechi e i costi, controlla l’umidità relativa all’interno della confezione garantendo prodotti freschi e croccanti, protegge i prodotti dai raggi UV che possono causare ossidazione o inverdimento da solanina, rallenta la disidratazione dei prodotti in maniera naturale mantenendo le loro proprietà organolettiche e limita le contaminazioni di batteri e virus. Una bella storia italiana nel segno della sostenibilità e l’attenzione per l’ambiente.