Precision Farming: la rivoluzione digitale per l’agricoltura
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La precision farming, anglicismo utilizzato per descrivere l’agricoltura di precisione, è una gestione innovativa dell’attività agricola basata sulle tecnologie digitali con il fine di ottimizzare le produzioni e renderle sostenibili. Il principio cardine risiede nel fatto che ogni ettaro di campo è differente e da questa diversità ne scaturiscono esigenze difformi. Con la precision farming diventa possibile considerare aspetti come il tipo di suolo, il terreno, le condizioni climatiche e la crescita delle piante, cosicché si possa studiare una strategia diversa per ogni peculiarità e garantire che le colture ricevano esattamente ciò di cui hanno bisogno.
Molte delle tecnologie utilizzate da questa nuova strategia agricola sono ancora in fase di sviluppo, ma i primi risultati e gli innumerevoli passi in avanti fanno ben pensare ad una rivoluzione del sistema che potrà rendere l’agricoltura più efficiente, sostenibile e redditizia. Scopriamo di cosa si tratta.
Precision farming, perché parliamo di rivoluzione
Un cambiamento radicale nel settore dell’agricoltura e per la vita di tutti i lavoratori del mondo agricolo, ma anche per il pianeta. In passato, i campi venivano gestiti in modo uniforme con lo stesso trattamento su ogni ettaro, senza tener conto delle differenze che potevano esserci al suo interno. Un approccio che inevitabilmente generava un importante spreco di risorse, prime tra tutte acqua e fertilizzanti. Oggi si parla di “precisione” perché attraverso le tecnologie studiate per le causa, è possibile eseguire interventi giusti, nel posto giusto, al momento giusto.
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Le strategie divengono mirate e veloci, con comunicazioni di dati in tempo reale attraverso sensori di vario genere collegati nei campi o inseriti sui macchinari. Le risorse a disposizione sono ottimizzate e gli sprechi diminuiti, riuscendo a produrre di più con meno sforzi e assicurando un’eccellente qualità dei prodotti. La strada sempre ormai essere spianata, essedo la precision farming integrata in ogni fase del ciclo di produzione, dalla preparazione del suolo alla semina dello stesso, fino alla gestione delle colture e la loro raccolta. Vantaggi che non sono passati inosservati all’Unione Europea al punto da sostenere finanziariamente nuovi progetti e ricerche in tale ambito, nel rispetto e per il raggiungimento di accordi internazionali.
Una spinta per un vantaggio collettivo, anche per coloro che non operano nel settore agricolo, considerando che il 34% delle emissioni globali di gas serra di origine antropica deriva da sistemi agroalimentari, con un 70% direttamente originario dall’agricoltura stessa e dallo sfruttamento del suolo (dati Nature Food). Puntare su nuove tecnologie per un modo più sostenibile e meno inquinato è la scelta giusta.
I numeri della precision farming
La volontà di avvicinarsi ad un sistema redditizio e sostenibile c’è, ma al contempo insistono difficoltà da parte delle aziende nel capire come poter sfruttare al 100% le innovazioni e la precision farming. L’ancora di salvezza è rappresentata da aziende specializzate nello sviluppo e nell’implementazioni dei modelli di precision farming. Una di queste è Agritech, piattaforma realizzata dalla start-up perugina Agricolus. Come vedremo tra poco, i sistemi di precision farming sono tanto efficienti quanto piuttosto complicati, soprattutto per le generazioni cresciute senza la tecnologia a portata di mano. Di certo è un mondo del tutto nuovo, ma che può essere compreso grazie al sostegno esterno di specialisti nel settore.
La tecnologia base della precision farming
L’editoriale
Soluzioni robotiche per la valutazione del raccolto, droni, sensori per monitorare e analizzare dati agricoli come quelli inerenti all’irrigazione o per rilevare la presenza di tossine nel latte, app per incentivare la cooperazione tra utenti. Sono alcuni degli strumenti a cui possono affidarsi i professionisti del settore.
Generalmente, le componenti principali di un sistema di precision farming comprendono la creazione di una mappa di prescrizione, ossia una “fotografia” del suolo che permetterà di pianificare la dose necessaria di concime, semi o acqua. Le mappe sono realizzate da algoritmi che incrociano i dati acquisiti attraverso immagini satellitari, l’uso di droni, informazioni pregresse (ad esempio i raccolti di periodi precedenti) e dati ottenuti da attività di campionamento del suolo. Altri elementi indispensabili per una strategia di agricoltura di precisione sono un sistema di posizionamento globale (GPS), ottimo alleato per fornire le posizioni delle macchine agricole nei campi, delle centraline che possano connettere i dati delle mappe con le posizioni delle macchine, e la presenza di attuatori collegabili a sistemi meccanici per distribuire in maniera regolabile le quantità di prodotti necessari ai campi.
Sistemi di precisione
Il lavoro svolto dall’agricoltura di precisione è davvero capillare. Tra i sistemi più utilizzati e variegati ci sono i sensori. Possono svolgere diverse funzioni e rilevare ogni sorta di dato. Ad esempio, molti sono adibiti alla raccolta di informazioni sulle condizioni idriche del suolo, sulla sua compattazione, fertilità e temperatura. Sensori di questo tipo danno informazioni fondamentali per la raccolta ma anche per la semina. Su quest’ultimo punto sono rilevanti i sistemi VRA per la semina a tasso variabile, utili per comprendere quanto seminare nelle varie zone del campo a disposizione. Altri componenti facenti parte della precision farming sono i sistemi di modellazione meteorologica, forse la variabile più importante per l’agricoltura, e dell’azoto.
Infine, da menzionare i sistemi di guida autonoma che consentono agli agricoltori di guidare i macchinari su percorsi predefiniti, e il Farm Management Information System (FMIS), software attraverso il quale l’agricoltore ha accesso a nuove tecnologie, risorse umane, informazioni dal mercato sulla concorrenza e prezzi, informazioni di tipo legale e obblighi di legge.Ovviamente tali sistemi ad alto contenuto tecnologico possono essere associati ad una serie di attrezzature come spruzzatori, seminatrici, macchine agricole, spandiconcime e trapiantatori. Se non si ha la possibilità di acquistare nuove attrezzature, esistono kit retrofit che possono andare a modificare le attrezzature già in possesso rendendole adatte alla precision farming. I kit sono ormai abbastanza consueti sul mercato e dai prezzi più disparati. Un’opportunità per chi non ha le possibilità di fare grossi investimenti ma vuole modernizzare la propria attività.