Progetto Tàccaru, la rinascita degli ulivi colpiti dalla Xylella
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La Xylella fastidiosa è un batterio fitopatogeno che infetta un’ampia gamma di piante, causando malattie che possono portare alla morte delle piante stesse. In Italia, risulta essere particolarmente noto per il suo impatto devastante sugli ulivi pugliesi, un problema che contraddistingue la regione la quale, da circa 10 anni, sta combattendo per salvaguardare le piante dalle terribili conseguenze dell’infezione. Ma dalla devastazione ne è scaturita una storia di rinascita e impegno che ha dato origine a delle vere e proprie opere d’arte.Il Progetto Tàccaru riassume tutto questo: gli alberi colpiti dalla Xylella e ormai non più produttivi, vengono impiegati per la realizzazione di oggetti artigianali e con il ricavato della vendita di ognuno di essi viene piantato un nuovo ulivo, così da ripopolare la regione meridionale di nuove piante sane. Un’idea virtuosa che ha accolto il successo di molti produttori e artigiani portato successi e rendendo immortale la vita degli alberi.
La rinascita degli ulivi
L’idea del Progetto Tàccaru, parola salentina per indicare i ciocchi di legno, nasce dal giovane imprenditore trentenne Lapo Pignatelli. Di origine napoletana, Lapo durante il periodo del Covid si ritrova a vivere in Salento, dove il nonno materno manda avanti un’azienda olivicola. Quella che ricordava una piana di ulivi verdi e rigogliosi, a causa della Xylella era ora irriconoscibile. La vista di centinaia d’alberi secchi lo portò a maturare un’idea di riciclo e rinascita in chiave creativa e intelligente.
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Così, dopo essersi documentato sul tema dell’economia circolare e le proprietà del legno di ulivo, il giovane imprenditore investì in una segheria per iniziare le prime sperimentazioni su ciò che poteva essere creato attraverso il legno degli ulivi malati. Il legno degli ulivi è particolarmente apprezzato per le sue caratteristiche estetiche e meccaniche, rendendolo ideale per una varietà di usi artigianali e decorativi. Il suo colore è molto variegato, andando dal giallo chiaro al marrone dorato, con venature irregolari e molto marcate che possono essere nere o marroni. Particolari molti apprezzati di questo legno sono la durezza, la consistenza e resistente agli attacchi di insetti e funghi, che lo rendono perfetto per la creazione di oggetti di valore e qualità di uso comune.
L’intuizione si rivelò vincente al punto che Lapo riuscì a mettere insieme un gruppo composto da agricoltori e artigiani, creatori di elementi di arredo unici e con una storia tutta da raccontare.Ma oltre alle creazioni e al riutilizzo del legno degli ulivi colpiti dalla Xylella c’è molto di più, un obiettivo nobile dal quale tratte esempio. Per ogni oggetto venduto, il Progetto Tàccaru si impegna a ripiantare una nuova pianta di ulivo, così da ripopolare le zone agricole della Puglia duramente colpite dal batterio.
Il problema della Xylella
Nonostante la diffusione del batterio sia in calo, l’attenzione sul problema non può essere messa da parte. Ad oggi, circa il 40% del territorio della Puglia è infettato dalla Xylella. Parliamo di un’area di oltre 8 mila chilometri quadrati dove, nel corso di dieci anni, sono stati abbattutati 21 milioni alberi, alcuni malati ed altri perché nel raggio di dei 50 metri dalla pianta positiva. Molti di questi si trovavano nella Piana degli Ulivi Millenari, un lugo magico con origini antichissime che oggi si trova ad dover affrontare questo nemico insidioso e letale.
L’editoriale
Con l’operato del Progetto Tàccaru, fino ad oggi sono stati “rimpiazzati” in azienda 4.500 ulivi di Leccino e Favolosa e regalate 200 piante ad altri imprenditori del territorio.
Sul campo il 19 febbraio 2024 è sceso anche il Consiglio Regionale della Puglia con l’approvazione all’unanimità della proposta di legge per l’istituzione di centri regionali per la raccolta, stagionatura e pre-lavorazione del legno degli ulivi colpiti dalla Xylella in ogni provincia affetta, per favorire la creazione di laboratori artistici e artigianali, la produzione di manufatti e la commercializzazione del legname ed anche la formazione professionale nel settore del legno pregiato. Inoltre, sarà creato il contrassegno “Albero d’Ulivo Secolare della Puglia” per distinguere i prodotti derivati.
Il desiderio e l’auspicio di Progetto Tàccaru è di vedere riconosciuto a livello internazionale il lavoro che oggi si sta portando avanti, anche sul piano turistico. Un obiettivo possibile con l’unione di tutte le forze del territorio, attraverso una filiera olivicola composta da agricoltori, imprenditori, artigiani, falegnami, associazioni di settore e la parte politica. Solo unendo le forze sarà possibile dare origine a un nuovo settore utile per l’economia della regione ma soprattutto per la rigenerazione della terra stessa.Un progetto che, senza dubbio, rappresenta una risposta concreta alla crisi causata dalla Xylella, dimostrando come tradizione e innovazione possano convergere per creare nuove opportunità economiche e culturali sostenibili.