Quali sono i tipi di olio
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L’olio è un elemento fondamentale nella cucina di tutto il mondo, un ingrediente di base per innumerevoli preparazioni ma anche un condimento prezioso per arricchire piatti e pietanze già pronti. Oltre al notissimo e pregiato olio extravergine di oliva esistono moltissime altre varietà, ognuna con diverse caratteristiche sia a livello nutrizionale che di sapore e gusto, che vengono impiegate per scopi specifici in determinate cotture.
In questo contesto, ovviamente, l’Italia rappresenta uno dei Paesi che rappresentano meglio la produzione olearia globale, in particolare per quel che riguarda la realizzazione di olii di oliva di qualità eccelsa, che vedono nella maestria e passione locale la loro massima espressione, con ogni territorio che può vantare particolarità uniche nel loro genere.
Partiamo quindi in un viaggio per esplorare le tipologie di olio più diffuse, così da scegliere quello più adatto alle singole esigenze.
L’Olio d’oliva
Quando parliamo di olio, dobbiamo necessariamente partire da qui. L’olio d’oliva è infatti la tipologia più popolare e ampiamente utilizzata in cucina. Come noto, è ricavato dalla spremitura delle olive ed è conosciuto per il suo sapore ricco e fruttato, che cambia a seconda dell’oliva utilizzata per l’estrazione. La qualità migliore è rappresentata dall’olio extra vergine d’oliva, il più pregiato, poiché è ottenuto dalla prima spremitura delle olive ed è privo di trattamenti chimici, ma esistono anche altre classificazioni che, ovviamente, hanno un minor grado di purezza.
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L’Olio EVO si caratterizza per la sua spremitura meccanica a freddo, un colore verde intenso e un’acidità libera inferiore a 0,8%. È ideale per l’uso a crudo, come condimento per insalate, verdure, salse e piatti freddi, ma anche come ingrediente base per ricette.
Simile a questo, troviamo l’olio vergine di oliva, che si distingue dal primo per una leggera differenza in termini di qualità e acidità. Questa tipologia di olio ha un sapore meno intenso e un’acidità libera compresa tra lo 0,8% e il 2% e può essere impiegato per la cottura a bassa temperatura e come condimento.
Scendendo ancora di qualità, troviamo l’olio d’oliva, una miscela di olio extra vergine e olio vergine d’oliva raffinato. Viene sottoposto a un processo di raffinazione per rimuovere le impurità e abbassare l’acidità. Questa tipologia ha un sapore più neutro e può essere utilizzato per la cottura ad alta temperatura, come la frittura.
Arriviamo infine all’olio di sansa, ottenuto dalla spremitura del residuo delle olive, la sansa per l’appunto, utilizzate per l’estrazione dell’olio extra vergine e l’olio vergine d’oliva. E’ un olio raffinato e ha un sapore più neutro e viene principalmente impiegato per la cottura a temperature elevate.
Gli altri olii vegetali
Olio di semi di mais
Altro olio molto utilizzato è quello ricavato dai semi di mais ed è noto per il suo sapore neutro. Così come quello di girasole, anche questa tipologia viene impiegata molto per la frittura e la cottura ad alte temperature, poiché ha un punto di fumo elevato. Tuttavia, a causa del suo gusto relativamente insipido, è spesso mescolato ad altri olii o utilizzato in ricette in cui il sapore dell’olio non è un elemento predominante.
Olio di arachidi
L’olio di arachidi è un olio versatile e ha un sapore molto neutro, leggero e delicato, che lo rende adatto per una vasta gamma di preparazioni culinarie. Ha anche un punto di fumo elevato, il che significa che può essere riscaldato a temperature relativamente alte senza bruciarsi o sviluppare sapori sgradevoli e sostanze potenzialmente pericolose per la salute. Questa tipologia di olio è molto diffusa nella cucina asiatica, in particolare per la preparazione di piatti come il pad thai o il pollo alle mandorle. È anche utilizzato nella preparazione di salse, condimenti per insalate e dolci. Quando si decide di impiegare l’olio di arachidi è importante notare che può causare reazioni allergiche.
Olio di cocco
Estratto dalla polpa del cocco maturo, l’olio di cocco ha un aroma caratteristico tipico di questo frutto ed è spesso utilizzato nella cucina asiatica e tropicale. Risulta solido a temperatura ambiente, ma si scioglie rapidamente quando riscaldato e viene impiegato per le frittura, ma anche nella preparazione di dolci, biscotti e prodotti da forno. Essendo ricco acidi grassi saturi, è consigliabile utilizzarlo con moderazione.
Olio di semi di lino
L’olio di semi di lino è noto per i suoi benefici per la salute, in particolare per l’alto contenuto di acidi grassi omega-3. Tuttavia, a causa della sua elevata sensibilità all’ossidazione, non è adatto per la cottura ad alte temperature e quindi è meglio utilizzarlo a crudo, come condimento per insalate, verdure cotte e cereali. Il suo sapore è simile a quello di nocciola leggermente dolce, che può aggiungere un tocco speciale ai piatti.
Olio di avocado
È un olio dal sapore delicato e leggermente fruttato e la sua elevata resistenza al calore lo rende adatto per la cottura a temperature medio-alte. È anche un’ottima scelta per la preparazione di condimenti per insalate e salse, grazie alla sua consistenza cremosa, oltre ad essere ricco di grassi monoinsaturi, che sono considerati salutari per il cuore.
L’editoriale
Olio di sesamo
L’olio di sesamo è un olio dal sapore intenso, ottenuto dai semi tostati o non tostati. È un ingrediente comune nella cucina asiatica, caratterizzato da un sapore più pronunciato e spesso utilizzato come condimento in piatti come il pollo alla griglia, il sushi o il tofu, e per la realizzazione di marinature per carne e verdure.
Olio di mandorle
Questo olio si distingue per il suo sapore leggermente dolce e una consistenza setosa e ben si adatta per cucinare a basse temperature, come la preparazione di salse, dolci e piatti a base di pesce. Come noto, l’olio di mandorle è ampiamente impiegato nella cosmesi per le sue proprietà idratanti e nutrienti per la pelle.