Serena Brancale, il rap barese alla conquista del panorama musicale
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La Puglia è una Regione tra le più famose per le sue eccellenze culinarie e materie prime di altissima qualità che la rendono uno dei territori più ricchi d’Italia per quel che riguarda le produzioni agroalimentari ed enogastronomiche. Ma parlare del Tacco dello Stivale facendo riferimento unicamente, ad esempio, all’olio extravergine d’oliva o degli straordinari vini, sarebbe un errore imperdonabile.
Questa terra, infatti, ha dato i natali a innumerevoli artisti della scena musicale nostrana, con protagonisti che hanno fatto davvero la storia del BelPaese. Nomi come Domenico Modugno, Nicola di Bari, Albano, e più recentemente le bravissime Alessandra Amoroso e Emma Marrone, rappresentano solo in parte la capacità artistica pugliese che percorre trasversalmente tutti i generi musicali.Anche nel mondo del rap, non mancano esponenti illustri di questa Regione e, negli ultimi anni, una grande musicista che si sta affermando a livello nazionale è certamente Serena Brancale.
Chi è Serena Brancale
Serena Brancale è una cantante italiana che ha conquistato il pubblico negli ultimi anni con il suo stile unico che mescola sapientemente jazz, pop e musica popolare pugliese. Nata a Bari nel maggio del 1989, si forma musicalmente sin da giovanissima, studiando canto classico, teatro e danza.La sua carriera musicale ha inizio con il jazz, genere che la appassiona fin da bambina. Studia violino e si diploma in grafica pubblicitaria e in canto jazz al Conservatorio Piccinni di Bari e, già durante gli studi, inizia a esibirsi dal vivo con diverse formazioni. Nel 2011 fonda il “Serena Branquartet”, un quartetto con cui propone brani originali che si muovono tra nu-soul e jazz.
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La grande occasione arriva nel 2015 con la partecipazione al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte con il brano “Galleggiare“. Il pezzo, che coniuga atmosfere jazz con sonorità pop, ottiene un buon riscontro e le apre le porte del panorama musicale italiano.
Con la sua musica, Serena Brancale negli anni ha saputo sfidare le convenzioni e gli stereotipi, valorizzando il suo dialetto, il barese, e portandolo alla ribalta della scena musicale nazionale. La cantante si batte contro l’idea che il dialetto sia una lingua di serie B e lo usa come strumento per raccontare la sua terra, le sue tradizioni e la sua gente.Un’artista in continua evoluzione che non teme di sperimentare e di mettersi in gioco. La sua musica è un connubio perfetto di tradizione e innovazione, di jazz, rap e pop, di dialetto e italiano. Una voce unica e originale che ha saputo conquistare il pubblico italiano e internazionale, aprendo la strada a una nuova generazione di artisti che non hanno paura di esprimere la propria identità attraverso la musica.
La consacrazione con “Je sò accussì” e “Baccalà”
Nel 2020 pubblica l’album “Je sò accussì”, un lavoro che segna la sua consacrazione come artista. L’album, che contiene brani in italiano e dialetto barese, è caratterizzato da una miscela esplosiva di generi musicali, dal jazz al pop, passando per la R&B e la musica cantautorale. Il disco ottiene un grande successo di critica e pubblico, attestando Serena Brancale come una delle voci più interessanti e originali della scena musicale italiana.
L’editoriale
Il vero boom però arriva con il singolo “Baccalà“. La canzone, un omaggio alla sua terra d’origine e alle tradizioni culinarie pugliesi, diventa un vero e proprio tormentone estivo del 2024. Il brano, con il suo ritmo orecchiabile e il suo testo ironico e irriverente, appassionando un pubblico di tutte le età, facendo conoscere la musica di Serena Brancale anche a un pubblico più ampio.
Con questo pezzo, il successo non si limita all’Italia. La canzone conquista anche le classifiche internazionali, facendo conoscere la sua musica anche agli ascoltatori stranieri. La cantante viene invitata a esibirsi in prestigiosi festival all’estero e riceve numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Lunezia per la “Miglior Canzone dell’Estate”.Il 2024 può essere considerata l’anno d’oro dell’artista barese che, oltre a Baccalà, pubblica e produce sempre insieme a Dropkick, un altro grande successo dal titolo “La Zia”, facendola diventare a tutti gli effetti il fenomeno musicale di questi 12 mesi, con concerti ed appuntamenti sparsi in tutta la Penisola, portando il suo stile unico ovunque.