Sfogliatella: storia e ricetta del dolce simbolo di Napoli
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Quando parliamo di Napoli ci riferiamo a una città che è in grado di offrire una esperienza memorabile a tutto tondo, con i visitatori che rimangono letteralmente estasiati dalla ricchezza culturale e storica in abbinamento a un contesto paesaggistico mozzafiato, che riesce a soddisfare ogni tipo di esigenza turistica. A condire, è il caso di dirlo, il tutto una infinita varietà di pietanze e ricette storiche che rappresentano a tutti gli effetti la ciliegina sulla torta del capoluogo campano, che può contare su ingredienti di altissima qualità e preparazioni che si tramandano da generazione in generazione.
Tra queste non possiamo non citare la sfogliatella, uno dei dolci più emblematici della tradizione napoletana, un simbolo di una cultura gastronomica ricca e variegata. Questo dessert, caratterizzato da una forma particolare e da un ripieno delizioso, racconta una storia affascinante e riflette l’artigianato e la passione dei pasticceri del territorio, che da secoli si contendono il primato su chi la prepara nel migliore dei modi.
La storia della sfogliatella
Le origini della sfogliatella risalgono al 1600, quando il dolce venne creato nel convento di Santa Rosa, situato a Conca dei Marini sulla Costiera Amalfitana, a pochi chilometri da Amalfi. Secondo la leggenda, una monaca inventò questo dolce per utilizzare gli avanzi di pasta utilizzata per il pane, aggiungendo all’impasto vino e strutto. Allo stesso tempo, dal pranzo era avanzata della semola cotta nel latte che fu arricchita da frutta secca, limone e liquore. Prima di mettere il composto al forno, gli fu data la forma di cappuccio monacale, molto diversa dalla sfogliatella che oggi conosciamo che, invece ha la tipica forma a conchiglia che riassume al meglio la connessione con il mare e la tradizione campana.
Da quel momento nasce di fatto la storia di questo dolce iconico che, non a caso, inizialmente prese il nome del convento di origine, la “sfogliatella Santa Rosa”. Per molti anni la ricetta rimase chiusa all’interno del convento Santa Rosa, fino a quando Pasquale Pintauro, un pasticcere napoletano, si fece finalmente tramandare la preparazione da una zia monaca che risiedeva nella residenza religiosa. Pasquale apportò alcune modifiche, prima tra tutti la sostituzione della frolla con la sfoglia e, ovviamente, il dolce subì il suddetto cambiamento della forma. Ma ancora oggi, il 2 e il 30 agosto, nei giorni della Festa della Sfogliatella e della Festa di Santa Rosa, a Conca dei Marini si celebra questo piccolo e gustoso tesoro, con una sagra ed eventi dedicati.
La sfogliatella nel contesto culturale
Come dicevamo, la sfogliatella non è solo un dolce, ma un simbolo della cultura napoletana. È presente in quasi tutte le pasticcerie della città e viene consumata a qualsiasi ora del giorno, dalla colazione al dopocena. La sua fama ha superato i confini nazionali, diventando un simbolo della gastronomia italiana nel mondo.
Durante le festività, è una ricetta che non può mancare sulle tavole napoletane, rappresentando un momento di condivisione e convivialità e la sua preparazione è spesso un’attività che coinvolge famiglie e amici, rendendola un dolce non solo da gustare, ma anche da vivere, come un vero e proprio pezzo di storia e tradizione partenopea.
Con la sua forma caratteristica e il suo ripieno delizioso, rappresenta l’amore per la pasticceria e la creatività dei napoletani. Prepararla a casa, seguendo la ricetta tradizionale, è un modo per immergersi nella ricca cultura culinaria del capoluogo campano e per portare un po’ di quella dolcezza nella propria vita.
La ricetta della sfogliatella
Di seguito gli ingredienti per poter preparare la sfogliatella napoletana a casa, ricordandoci che oltre ai passaggi da seguire con attenzione, non deve mai mancare l’amore e la passione!
Per la pasta:
- 250 grammi di farina 00
- 70 grammi di strutto
- 100 grammi di acqua
- mezzo cucchiaio di miele
- 1 pizzico di sale
Per il ripieno:
- 200 g di ricotta di pecora
- 150 g di zucchero
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- 100 g di semolino
- 50 g di canditi misti
- 1 uovo
- scorza di limone grattugiata
Per preparare l’impasto, in una ciotola mescolare la farina, il miele e il sale, quindi aggiungere l’acqua e lo strutto. Impastare fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Coprire e far riposare per almeno un’ora.
Per preparare il ripieno, in un pentolino, cuocere il semolino con il latte e un po’ d’acqua fino a ottenere una crema. In una ciotola, unire la ricotta, lo zucchero, la cannella, i canditi, l’uovo e la scorza di limone. Aggiungere il semolino e mescolare bene.
Stendere quindi la pasta in sfoglie sottili e ritagliare dei dischi. Posizionare un cucchiaio di ripieno al centro e richiudere, formando una conchiglia.
Disporre infine le sfogliatelle su una teglia foderata di carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20/30 minuti, fino a doratura.
Le varianti della sfogliatella
Nel corso degli anni, la sfogliatella ha subito diverse evoluzioni, ma la ricetta originale è rimasta intatta. La sfogliatella riccia, quella più diffusa, con la sua pasta sfoglia croccante, e la sfogliatella frolla, più morbida e pasta frolla, sono le due varianti principali che hanno conquistato il palato dei napoletani e dei turisti.
In alcune località, si possono trovare varianti con ripieni alternativi, come crema pasticcera o cioccolato, che aggiungono un tocco moderno a un classico intramontabile.
Le principali differenze tra la sfogliatella riccia e quella frolla sono:
Gusto: La croccantezza della pasta sfoglia esalta il ripieno di ricotta, semolino, zucchero e canditi, creando un contrasto piacevole tra la croccantezza e la morbidezza. La pasta frolla tende a essere più dolce e burrosa, offrendo una consistenza più tenera e un sapore più delicato.
Pasta: La sfogliatella riccia è realizzata con una pasta sfoglia, che viene lavorata per creare numerosi strati sottili. Questo processo conferisce al dolce una consistenza croccante e sfogliata. La frolla invece, come suggerisce il nome, è preparata con una pasta frolla, che è più morbida e burrosa rispetto alla pasta sfoglia. Questo tipo di pasta è più semplice da lavorare e non richiede la stessa tecnica di laminazione.
Aspetto: La prima ha una forma a conchiglia ben definita, con le pieghe della pasta che si sovrappongono visibilmente, mentre la seconda si presenta simile, ma la superficie è più liscia e meno “rugosa” rispetto alla riccia, con un aspetto più uniforme.