Joseph Pilates, l’inventore della disciplina più amata dalle star
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Madonna, Cristiano Ronaldo, Chiara Ferragni, le sorelle Kardashian. La lista delle star amanti del pilates è davvero lunga e variegata. Un successo ormai inarrestabile confermato da aperture all’ordine del giorno di nuovi centri verticali sulla disciplina. Il metodo prevede lezioni a corpo libero, chiamate Mat Work, oppure con l’ausilio di alcuni specifici macchinari, come il Reformer, il Cadillac o la Wunda Chair. Allungamento, definizione muscolare e tonificazione sono i capisaldi del pilates, una disciplina nata nel ‘900 e che non ha mai smesso di evolversi. Una storia di successo che non arresta la sua ascesa.
Scopriamo di più sul pilates, il metodo di allenamento efficace per migliorare salute e benessere.
La storia del pilates
Più che la storia del pilates, questa è la storia di Joseph Hubertus Pilates, colui che diede inizio a tutto. Joseph nacque nel lontano 1880 a Dusseldorf, in Germania. Durante l’infanzia non godette di buona salute. Fisicamente era piuttosto esile, pare soffrisse di rachitismo, problemi respiratori e febbre reumatica. Ma Joseph era anche un ragazzo curioso e determinato, con due genitori, padre atleta professionista e madre naturopata, che seppero indirizzarlo, probabilmente inconsciamente, sulla strada giusta. Perché il pilates cos’altro è se non la fusione dell’allenamento del corpo e della mente per una vita sana e armonica? Ma tornando alla storia di Pilates, questi suoi continui malesseri fisici che ormai stavano condizionando la sua vita, lo portarono ad appassionarsi all’anatomia e allo studio del corpo. Parallelamente approfondì materie come la filosofia, la meditazione zen, lo yoga, gli antichi allenamenti Greco-Romani, la boxe, l’arte circense ed il culturismo. Pian piano si stava sviluppando il connubio tra le discipline fisiche del mondo occidentale con la spiritualità dell’oriente.
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Nel 1912 si trasferì in Inghilterra ma allo scoppio della Prima Guerra Mondiale Joseph venne fatto prigioniero. Recluso nei campi, cominciò a sviluppare il suo “metodo Pilates” allenando gli internati all’esercizio psico-fisico in spazi ristretti. Più tardi venne traferito sull’Isola di Man e qui ebbe l’opportunità di trattare i feriti di guerra. Non potendo muoversi, Pilates pensò di applicare ai letti degli invalidi delle molle e dei tiranti per permettergli di allenarsi da sdraiati. Tali “macchinari” improvvisati rappresentarono i prototipi di quello che poi divenne il Cadillac, una delle attrezzature del pilates. Negli anni ‘20 ritornò nella sua patria natale continuando ad elaborare la sua disciplina e ad inventare nuove macchine, come il Reformer e la Wunda Chair. Ad Amburgo addestrò il corpo di polizia e successivamente, per volere del governo, l’esercito stesso. Si trasferì poi negli Stati Unito dove conobbe la sua compagna, Clara, nonché futura “collega”. Nella Grande Mela aprì il suo studio di pilates e la disciplina prese piede, riscuotendo un notevole successo nel mondo della danza.
Dopo la sua morte avvenuta nel ‘67, a portare avanti il metodo del pilates fu Clara e la sua allieva Romana Kryzanowska, una ballerina che aveva conosciuto Joseph durante la riabilitazione in seguito ad un infortunio ad una caviglia.
Questa è la storia di Pilates e del pilates. Un ragazzo che dalle difficoltà è riuscito a dar vita ad una disciplina divenuta popolare nel tempo ed in grado di regalare benessere fisico e mentale.
Metodo di allenamento e principi del pilates
Il pilates è controllo del proprio corpo, prenderne coscienza, aumentare l’abilità del movimento con fluidità migliorando la postura, concentrando il lavoro sulla muscolatura profonda e periferica nel rispetto delle articolazioni. Il focus è su ciò che Pilates chiamò power house o core (in italiano potremmo definirlo “centro di forza”), sperimentato e studiato con l’esperienza della boxe. Capì che tutta la potenza del movimento aveva origine dai muscoli addominali, dalla parte lombare, dai flessori ed estensori dell’anca, dai glutei e dal pavimento pelvico.
In generale, nel pilates i movimenti sono lenti e concentrati, sottoposti ad attività di tensione e stiramento delle estremità, concentrandosi più sulla qualità del movimento che sulla ripetizione dello stesso e eseguendoli guidati da una precisa respirazione.
Riassumendo, i principi del pilates possono essere racchiusi in sei punti:
1. Respirazione: l’inspirazione e l’espirazione corretta attivano la fascia addominale evitando di creare tensioni in altre parti del fisico, aiutano la concentrazione e favoriscono l’ossigenazione nel sangue;
2. Concentrazione: requisito per percepire ogni parte del proprio corpo e, quindi, a lavorare con consapevolezza;
3. Contrology: è il controllo del movimento che dalla mente arriva il corpo, generato dalla padronanza che si ha di sé.
4. Power House: il fulcro di tutto il corpo e la base per la postura corretta;
5. Precisione: l’importanza della qualità del movimento eseguito alla perfezione, senza pensare alle ripetizioni;
6. Fluidità: no ai movimenti rigidi e contratti, si ai movimenti fluidi, armoniosi e controllati.
Quando può essere utile il Pilates?
L’editoriale
Sotto consiglio ed indicazione medica, le patologie che possono essere trattate riguardano per la maggior parte quelle inerenti all’apparato osteoarticolare, andando a migliorare la stabilità posturale. Tra queste troviamo mal di schiena, sciatalgie, cervicalgie, dorso chiuso, ma anche per correzioni plantari e ginocchia valghe. Alcuni studi hanno riscontrato benefici su pazienti affetti da patologie come Parkinson e sclerosi multipla nel loro stadio iniziale.
Inoltre, il Mat Work pilates è molto utile negli anziani per migliorare l’equilibrio, e quindi scongiurare cadute accidentali, rinforzare gli arti e la flessibilità in generale. Infine, il pilates è una disciplina che può essere praticata anche dalle donne in gravidanza sia per allenare il tono muscolare che la mobilità e la respirazione.
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