Tecniche colturali del sistema vitivinicolo
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l sistema vitivinicolo è un’attività millenaria che combina l’arte della viticoltura con la produzione di vino. Oltre alla selezione delle uve e alla vinificazione, esistono una serie di tecniche culturali che influenzano la qualità e il carattere del vino prodotto. Queste pratiche sono il risultato di una lunga tradizione tramandata di generazione in generazione e si basano sulla conoscenza del terreno, delle varietà di uva, del clima e delle pratiche agricole. Nel corso degli anni, le tecniche vitivinicole sono state affinate e adattate per rispondere alle esigenze moderne, compresa ovviamente la sostenibilità ambientale.
Scelta del terreno, gestione e preparazione del vigneto
La scelta del terreno è cruciale per il successo di un vigneto. In questo contesto, è importante considerare fattori come il tipo di suolo, il drenaggio, l’esposizione al sole e la presenza di venti e tutti gli altri fattori ambientali che possono incidere sulla capacità di generare uva e sulla qualità del prodotto finale. Una volta individuato l’appezzamento migliore, si passa alla preparazione del vigneto, che comprende pratiche come l’aratura, la concimazione organica e la manutenzione della struttura del suolo, la rimozione di eventuali residui vegetali, come le malerbe, la lavorazione del terreno e la sistemazione delle strutture di sostegno per i vigneti a pergola o a spalliera.
Selezione e coltivazione delle varietà di uva
La scelta delle varietà di uva è un altro aspetto fondamentale nella viticoltura. Le tecniche culturali includono la selezione delle tipologie di uva più adatte al terreno e al clima specifico della regione vitivinicola in cui si desidera coltivare.
Questo processo richiede la conoscenza dei diversi aspetti del frutto, come la resistenza alle malattie, la tolleranza al caldo o al freddo e le caratteristiche enologiche, così da garantire la qualità del vino prodotto e la sostenibilità dell’intero sistema vitivinicolo.
Scelta dei sistemi di allevamento
Selezionata la qualità dell’uva, si passa alla scelta del sistema di allevamento. Tra i più comuni possiamo ricordare il Guyot, il Cordone speronato, il Pergola, Tendone, Cotina semplice e Sylvoz. Ogni sistema ha le sue caratteristiche specifiche e influisce sulla distribuzione della luce solare, sulla ventilazione delle viti e sulla facilità di gestione del vigneto. La scelta finale ovviamente viene influenzata dal tipo di vite, dalle condizioni climatiche e dalla qualità di vino che si vuole realizzare.
Potatura e gestione del vigneto
Altra tecnica fondamentale per garantire una crescita equilibrata e rigogliosa della vite è la potatura che deve essere effettuata sia in inverno che in estate, così da regolare la produzione di uva, controllare la vigoria delle piante e favorire l’aerazione e l’illuminazione delle foglie.
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In questo contesto, vengono rimosse parti indesiderate della vite, come rami vecchi o mal posizionati per favorire una corretta esposizione delle uve alla luce solare e una migliore circolazione dell’aria.Una potatura effettuata nel migliore dei modi contribuisce alla maturazione uniforme delle uve e alla prevenzione di malattie fungine, come la botrite, e questa fase di gestione può includere anche l’uso di sostegni per le viti, come fili o pali, per favorire una crescita verticale e agevolare la lavorazione meccanica, l’irrigazione controllata e la concimazione adeguata.
Controllo delle malattie e delle infestazioni
Per garantire la salute delle viti e la qualità del vino prodotto, è necessario adottare tecniche di controllo delle malattie e delle infestazioni che siano sostenibili ed ecocompatibili. Al riguardo si dovrebbe operare d’anticipo, mediante l’applicazione di strategie preventive, come la scelta di varietà resistenti alle malattie o la promozione della biodiversità nel vigneto per stimolare la presenza di predatori naturali degli insetti dannosi.
Inoltre, l’uso di prodotti fitosanitari può essere limitato tramite l’applicazione di tecniche di lotta integrata, che combinano l’uso di prodotti biologici, il monitoraggio costante delle condizioni del vigneto, l’adozione di pratiche culturali adeguate, ma anche l’inserimento di alcuni microrganismi.
Gestione della copertura vegetale e dei grappoli
Due tecniche colturali particolarmente importanti sono quelle relative alla gestione della copertura vegetale e dei grappoli. La prima coinvolge la manutenzione e monitoraggio delle piante erbacee e delle erbacce che crescono tra le file di vigneti e, se eseguita efficacemente, può fornire numerosi benefici, inclusa la limitazione all’erosione del suolo, la conservazione dell’umidità e l’aumento della biodiversità. In questa fase, alcuni viticoltori piantano erbe o fiori specifici per promuovere l’equilibrio ecologico e migliorare la salute del suolo.
La seconda tecnica prevede invece la selezione e la modifica dei grappoli di uva sulla vite. Questa pratica può avvenire attraverso la loro riduzione per concentrare l’energia della pianta su meno uva e migliorarne la qualità, o la selezione dei grappoli migliori per realizzare vini di pregio.
Vendemmia e gestione post-raccolta
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Infine, ultima ma ovviamente determinante tecnica colturale del settore è la vendemmia, alla quale seguirà la gestione post-raccolta. La scelta del momento ideale vendemmiare si basa su diversi fattori, tra cui il principale è la maturazione delle uve. In questa fase, dopo la selezione delle uve, vengono poste in essere i processi di macerazione, di fermentazione e l’invecchiamento, che influenzano il gusto e il carattere del vino finale.
È importante adottare pratiche che consentano di ridurre gli sprechi e di minimizzare l’impatto ambientale, come l’utilizzo di tecnologie a basso consumo energetico e l’ottimizzazione del processo di trattamento delle acque di vegetazione.
Esiste poi la possibilità di effettuare la cosiddetta vendemmia in più fasi, ovvero una tecnica molto diffusa che prevede la raccolta dell’uva in più momenti, a maturazione differenziata, così da ottenere un’ampia varietà di aromi e profumi nel vino, ma richiede un monitoraggio costante delle condizioni delle uve nel vigneto e una valutazione accurata del momento ottimale per raccogliere le uve di ogni blocco.
Vinificazione
Dopo la vendemmia e le fasi successive, si arriva alla produzione del prodotto finale, con l’uva che viene definitivamente trasformata in vino, con la tecnica che prende il nome di vinificazione ed è costituita da diversi step, come la diraspatura e la pigiatura dell’uva, la fermentazione alcolica, la fermentazione malolattica, la chiarifica, la stabilizzazione e l’invecchiamento, da portare avanti con specifiche attrezzature e macchinari.